rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Intimidazioni ai giornalisti: la Toscana sale al terzo posto in Italia

Dal settimo al terzo posto durante la pandemia

L’odio in rete dilaga, soprattutto in Toscana. Durante il 2021, infatti, la nostra regione è salita dal settimo al terzo posto per le intimidazioni alla stampa. Un crescendo che è stato oggetto di discussione nel corso di una riunione intitolata “Centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”. 

Riunione coordinata dal vice direttore generale della pubblica sicurezza, prefetto Vittorio Rizzi, a cui hanno partecipato il prefetto di Firenze, Valerio Valenti, e gli omologhi di Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pistoia, Prato e Siena. Oltre all’assessore comunale alla sicurezza urbana e i vertici delle forze di polizia del capoluogo. Al tavolo virtuale presente anche una rappresentanza dell’Ordine Giornalisti Toscana (Odg) e l’Assostampa Toscana (Ast).

Il prefetto Rizzi ha sottolineato come le minacce ai giornalisti non devono essere oggetto di
sottovalutazione ed ha ribadito l’importanza di una tempestiva ed efficace condivisione delle
informazioni tra forze di polizia e professionisti dell’informazione per consentire un’analisi sempre più puntuale ed approfondita del fenomeno.
 
Il prefetto di Firenze, intervenendo anche a nome dei colleghi della Toscana, ha confermato che è massima l’attenzione riservata dalle forze di polizia e dalle prefetture ai fenomeni di violenza, non solo verbale ma purtroppo a volte anche fisica, ai danni dei giornalisti e allo stesso tempo ha messo in luce la grande fiducia reciproca che intercorre tra i rappresentanti dell’informazione e gli esponenti della sicurezza pubblica per supportare e consolidare il rapporto.

Da quanto emerso gli atti intimidatori viaggiano principalmente in rete, soprattutto sul social network Facebook, per mano di “tastieristi” comuni e non appartenenti alla criminalità organizzata. Nel 2021 sono stati 24 gli episodi registrati in Toscana con una crescita del 242 per cento rispetto all’anno precedente. L’impennata di intimidazioni avrebbe viaggiato sul binario parallelo a pandemia, lockdown e tematiche relative al vaccino covid. 

Intimidazione nella città di Firenze
“La città di Firenze precede Napoli ed è al terzo posto dopo Roma e Milano- ha chiarito il prefetto Valenti - Il numero di atti intimidatori sarà un ulteriore stimolo per il moltiplicarsi degli sforzi e perché la violenza verbale non diventi fisica”. 

Per la stampa locale è intervenuto, tra gli altri, il direttore Nicola Novelli che ha portato al tavolo alcune proposte. Come dei corsi di formazione per l'autotutela passiva dei giornalisti contro le aggressioni nel corso delle manifestazioni oltre a proporre la possibilità di creare un canale formativo tra testate, prefettura e forze dell’ordine, così da garantire il diritto di cronaca e nel contempo arginare le numerose richieste di rettifiche e cancellazioni invocate in nome del diritto all’oblio per non incappare in una pioggia di querele. 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Intimidazioni ai giornalisti: la Toscana sale al terzo posto in Italia

FirenzeToday è in caricamento