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Cronaca

"Scandalo Parcheggi", l'inchiesta chiude 'col botto': indagati vertici Sas

Avviso di garanzia per il Dg Rebecchi che rimette il mandato al Cda. L'accusa: sulle irregolarità commesse dai vigilini "non poteva non sapere"

Chiude 'col botto' l'inchiesta della procura di Firenze sullo “scandalo parcheggi” che coinvolge parcheggiatori abusivi, vigilini 'infedeli' che si sarebbero accordati con gli irregolari per spartirsi i proventi delle multe, vigili urbani che toglievano le multe ad amici e parenti e infine dipendenti Sas, la partecipata del Comune che si occupa di servizi alla strada.    

Gli indagati per i quali il pm Paolo Barlucchi si appresta a chiedere il rinvio a giudizio al gip, sono infatti saliti a quota 56. E tra questi ci sono anche alti dirigenti di Sas.

In particolare, avvisi di garanzia sono stati recapitati all'ex amministratore delegato della partecipata Simone Tani, al direttore Cristiano Rebecchi e al funzionario Luca Spiccia.

I tre sono indagati perché, secondo l'accusa, “non potevano non sapere”. La procura infatti contesta a Tani e a Rebecchi l’omessa denuncia all’autorità giudiziaria del reato di truffa ai danni del Comune di Firenze.

Tani, secondo la ricostruzione del pm Barlucchi, già all’epoca sarebbe stato informato della 'sistematica condotta di assenteismo' dell’ex vigilino Vittorio Sergi, uno dei 'protagonisti' dell'inchiesta.

Alcuni colleghi di Sergi avrebbero infatti raccolto e consegnato prove su un ’accordo’ che l’ausiliare del traffico (che oggi è uno dei 10 licenziati dall’azienda) aveva stretto con un parcheggiatore abusivo di piazza della Libertà, per il controllo della sosta al quale era preposto.

L’omessa denuncia da parte di incaricato di pubblico servizio è anche l’ipotesi che viene contestata al direttore Rebecchi, che nei giorni scorsi ha già rimesso il suo mandato al Cda.

Sugli ultimi sviluppi della vicenda, come prevedibile, sono nuovamente piombate le opposizioni di Palazzo Vecchio che chiedono a gran voce le dimissioni di Rebecchi.

Circa tre settimane fa, peraltro, era finito agli arresti domiciliari un ispettore della polizia municipale fiorentina, accusato di aver tolto una multa a un amico.

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