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Cronaca

Dai campi di Rosarno allo spaccio a Firenze: così l'ex bracciante diventa pusher

Operazione dei carabinieri calabresi di Gioia Tauro, sette arresti. Un cittadino africano in manette a Firenze, la città "terminale priviligiato dei corrieri"

Sette ex braccianti di origine africana sono stati arrestati nell'ambito di un'inchiesta della procura di Palmi sullo spaccio di droga. Gli arrestati, riportano le cronache calabresi, sarebbero residenti nella tendopoli ministeriale di San Ferdinando ma nessuno di loro vivrebbe, di fatto, nell’accampamento creato dalla prefettura di Reggio Calabria.

L'operazione, eseguita dai carabinieri di Gioia Tauro insieme a militari del nucleo cinofili di Vibo Valentia, dello squadrone eliportato Cacciatori "Calabria" oltre che delle compagnie di Empoli (Firenze), Rende (Cosenza) e Villa San Giovanni (Reggio Calabria), ha portato a un arresto anche a Firenze.

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Attraverso intercettazioni, pedinamenti e riscontri, gli investigatori hanno infatti raccolto indizi nei confronti di diversi cittadini extracomunitari originari di Mali, Guinea Bissau, Nigeria e Gambia, dimoranti anche fuori provincia. Uno fuori regione, nel capoluogo toscano, ritenuto uno tra i terminali privilegiati del viaggio dei corrieri.

Il gruppo di pusher, tutti in regola col permesso di soggiorno, è parso ai carabinieri una piccola elite criminale straniera, passata dai giacigli di fortuna all’appartamento in paese e dallo spaccio di cocaina e marijuana in paese alla gestione di un fiorente traffico - non si sa se con l'avallo della criminalità organizzata - in Toscana.

      

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