Inchiesta sulla Lastra a Signa-Prato ma si parlava anche della Linea 2

Un raccordo con viadotti e svincoli intermedi lungo il tracciato Lastra a Signa – Prato, con una lievitazione dei costi per nove chilometri di oltre 140 milioni di euro. Se non ci fossero stati un esposto e lungaggini nella messa in cantiere, forse i più non avrebbero sentito parlare del fantasma della bretella.

E’ bufera in Regione, anche se il Presidente Rossi sembra determinato, chiedendo la restituzione dei 28,9 milioni di euro anticipati nel 2006 per la costruzione della Bretella scarl.  Con gli interessi. La società incaricata per la realizzazione fu la Sit, Società infrastrutture toscane composta da Btp spa (50%), Consorzio Etruria (17,5%), Ergon Engineering and Contracting Consorzio Stabile (25%),Cooperativa autotrasportatori fiorentini (0,1%) e Cmsa società cooperativa muratori sterratori ed affini (7,4%).
Di recente le prime due sono state al centro di tracolli finanziari. La prima è stata venduta a Impresa spa di Roma, la seconda era talmente in crisi da ritardare l’inizio dei lavori per realizzazione della linea due della tramvia di Firenze. In un colloquio del  2009 intercettato nell’indagine sulla cricca e i Grandi eventi l’amministratore delegato del Consorzio parla al  presidente Btp: "Qui si tratta di lavori che per una storia o per l'altra non sono andati in gara. Perché se la bretella fosse andata in gara, ma figurati te, se non avremmo fatto un 20-30% già allora. C'abbiamo fatto tutte le varianti che c'é parso. Ora la stessa cosa vale anche per la linea 2" aggiunge riferendosi, probabilmente, alla tramvia fiorentina, "perché è un project, ci s'é lavorato, non abbiamo avuto concorrenti, per cui l'abbiamo presa a prezzo pieno".

La bretella fantasma da preventivo doveva costare 243milioni di euro ma a seguito delle rivisitazione il costo del progetto si gonfiò fino a  384 milioni. Sarebbe un’arteria fondamentale per il transito dei veicoli tra Prato e l’ingresso della FI-PI-LI, stimati in 41mila giornalieri. Con un pedaggio di circa 1,5 euro a vettura. Sì sarebbe stata la prima autostrada regionale in Italia realizzata tramite "project financing" quindi con i caselli in entrata ed uscita.

I lavori avrebbero dovuto concludersi già nel 2010, ma fu la Regione a imporre il veto. “Perché riteneva – fanno sapere in una nota -necessaria una migliore e puntuale definizione, da parte della società stessa, del quadro economico-finanziario" che risultava "incerto ed eccessivamente oneroso". Proprio nel 2010 la Sit chiese 90 milioni di euro come “fabbisogno aggiuntivo”. Il costo al chilometro sarebbe arrivato così a 37 milioni di euro.

“Noi non temiamo, è giusto che la procura indaghi e che vada fino in fondo" e comunque "io non giuro su niente e su nessuno. – ha detto ieri mattina il Presidente Rossi, alla presentazione di Libera - Per quello che è a mia conoscenza, da quando ho avuto modo di occuparmi di questi fatti, noi abbiamo tenuto un comportamento improntato alla tutela dell'interesse pubblico. Non abbiamo fatto partire i lavori nel corso del 2010 perché i lavori alla cieca con me non partono". E ancora: "sulle eventuali responsabilità penali ognuno risponde individualmente”.  Rossi ha anche confermato di voler terminare l’opera, a patto che ci siano le condizioni altrimenti si farà un passo indietro.

Chiesta chiarezza all’interno del consiglio regionale. Il leghista Gian Luca Lazzeri chiede la conferma della priorità dell'opera oltre “ad un’ampia informativa su tutti i passaggi burocratici e amministrativi che vi sono stati". Giuseppe Del Carlo dell’Udc, ha già annunciato un'interrogazione in consiglio: "Quello inoltre che è grave  è che l'intera vicenda della Lastra a Signa-Prato è stata resa pubblica grazie a una inchiesta della magistratura sulla gestione dei 28,9 milioni di euro che la Regione ha anticipato nel 2006".