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Cronaca

Inaugurato il Palazzo di Giustizia c'è il ministro ma anche gli avvocati

Inaugurato stamani il nuovo Palazzo di Giustizia di Novoli. Presente il ministro Paola Severino, il procuratore generale, il sindaco e a sorpresa anche gli avvocati

Stamani è stata inaugurato il nuovo Palazzo di Giustizia di Novoli. Presenti il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il presidente della Regione Rossi, il ministro della Giustizia Paola Severino, il procuratore generale Beniamino Deidda e a sorpresa gli avvocati che nei giorni scorsi avevano annunciato la loro assenza in segno di protesta. A fare gli onori di casa il sindaco che ha ringraziato coloro che hanno lavorato alla realizzazione del nuovo palazzo, in particolare l’ex guardasigilli Alfano. “Credo che oggi la giustizia- ha spiegato il primo cittadino - abbia bisogno di ritrovare quella credibilità che è in qualche modo anche l'obiettivo di questo palazzo".

Di migliorie ha parlato il procuratore: “Speriamo che ci sia una giustizia migliore - ha chiosato il procuratore - oltre che un palazzo di giustizia migliore". E ancora: "Mi pare - ha proseguito Deidda - che lo spazio ci sia. La funzionalità della giustizia non dipende comunque dalle aule, ma da noi". Poi, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla questione dell'emergenza carceraria: "Il problema delle carceri è un problema serissimo. Il più serio che c'è oggi. Del resto il ministro si è mosso sulle carceri come prima cosa. Questo - ha concluso Deidda - è il segno di una situazione assolutamente drammatica".

Il ministro Severino ha spiegato che nella nuova struttura verrà inserita una delle sedi del tribunale delle imprese. Queste sedi funzionerebbero come delle vie preferenziali con lo scopo di rendere più rapidi i tempi dei processi, nei contenziosi in cui sono coinvolte le aziende; il fine del provvedimento, parte del decreto sulle liberalizzazioni, è quello di rendere più snelli i procedimenti e attrarre così investimenti. "Al momento queste sedi corrispondono alle sezioni specializzate - ha detto il ministro-. Ma sono numeri che potremo rivedere. Appena possibile effettuerò un giro presso queste sezioni specializzate, per vedere se occorrerà aumentare mezzi, uomini e risorse. Anche dalla giustizia si gioca l'immagine del nostro Paese, perché sia apprezzato come merita di essere".
Inevitabili le domande al membro dell’esecutivo sulle liberalizzazioni. “C'e già un tavolo di confronto aperto con tutte le professioni. Io spero, già in questa settimana, di avere tempo e modo di poter tenere un'ulteriore riunione, sempre per colloquiare con i rappresentanti delle professioni". Il tavolo, secondo il ministro, servirà per "spiegare loro il senso di quello che abbiamo fatto. Anche se loro lo conoscono perfettamente, perché avevamo già preannunciato tutte le cose che poi abbiamo attuato attraverso il decreto legge. Adesso dobbiamo andare avanti e fare le cose veramente importanti per un grande recupero di efficienza e di concorrenzialità qualitativa della nostra avvocatura".

L'inaugurazione del Palagiustizia di Firenze Giorgi/FirenzeToday



AVVOCATI – E grazie all’intervento del ministro hanno partecipato anche gli avvocati che avevano annunciato di disertare l’inaugurazione in segno di protesta. Decisiva una telefonata del guardasigilli a Sergio Paparo, presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati di Firenze. "Ho ricevuto una telefonata personale del ministro - ha raccontato Paparo -, che abbiamo interpretato come un atto di sensibilità e attenzione nei confronti dell'avvocatura. Il ministro ci ha dichiarato il suo imbarazzo istituzionale a inaugurare un palazzo della Giustizia senza gli avvocati: nel momento in cui un ministro si rappresenta così alla categoria era per noi doveroso essere presenti". "Abbiamo dunque partecipato oggi a questa festa - ha proseguito -, la polemica é superata. Certo restano problemi, anche gravi, da risolvere. Siamo molto contenti di avere un unico luogo dove lavorare tutti insieme: oggi è un giorno di festa e sarebbe scortese soffermarsi sui problemi di accessibilità, sosta e servizi che ancora rimangono comunque aperti. Il Palazzo è bello, ma deve essere anche funzionale". Paparo, che oggi a margine della cerimonia si è soffermato a parlare con il ministro, ha spiegato che "in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario noi rappresenteremo uno stato di disagio e formalizzeremo una protesta simbolica. Sarà letto un documento e poi lasceremo l'aula".
 

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