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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Diene, sul ponte Vespucci torna la targa dedicata ad Idy / FOTO

Ripulito il cartello imbrattato, poi il corteo fino a piazza Tasso

Oltre 200 persone, sotto la pioggia, questo pomeriggio hanno ricordato Idy Diene, l'ambulante senegalese 53enne ucciso a colpi di pistola sul ponte Vespucci il 5 marzo 2018 dall'ex tipografo fiorentino Roberto Pirrone.

La targa a lui dedicata, posta nel punto dove fu colpito a morte e imbrattata di vernice nera nella notte tra sabato e domenica scorsi, è stata ripulita. Ora, accanto all'immagine di Idy, si può nuovamente leggere: 'A Idy Diene, assassinato da mano razzista il 5 marzo 2018'.

Perché, anche se la sentenza di primo grado ha escluso l'aggravante razziale (che quindi non è stato possibile contestare in appello, dove Pirrone è stato condannato a 30 anni), la comunità senegalese la pensa diversamente.

“Per prima cosa siamo qui per commemorare e ricordare Idy, barbaramente ucciso. Il razzismo c'entra, è stato ucciso da mano razzista, è giusto scriverlo”, dice Pape Diaw, storico esponente della comunità.

Sono accorsi tanti uomini e donne senegalesi, giovani e meno giovani. Ma hanno aderito anche molte associazioni (tra gli altri Arci, Cgil, Aned, l'associazione nazionale dei deportati, Rete Antirazzista, Firenze Antifascista, Potere al Popolo) e tanti cittadini comuni.

“Oggi per noi è un'altra giornata triste, ma vedere tutte queste persone ci fa sapere che tanti non vogliono dimenticare, anche se qualcuno voleva cancellarne il ricordo. Essere in tanti ci dà forza e speranza, contro il razzismo e contro ogni forma di discriminazione”, dice Mamadou Sall, rappresentante della comunità.

“La situazione è preoccupante. Salvini e Meloni ogni giorno diffondono odio, adesso viviamo un periodo di neo razzismo, difficile da combattere. Abbiamo visto quanto sono i gravi i fatti di Siena (dove una cellula di estrema destra progettava di fare saltare una moschea, ndr)”, prosegue Sall.

L'avvocato di Pirrone, Sibilla Fiori, anche ieri è tornata a chiedere di non scrivere la parola 'razzista' sulla targa, “perché il mio assistito ha fatto un gesto gravissimo ma non è razzista. Lo ha stabilito un perito e lo dice una sentenza. Ho già presentato una querela contro questo cartello”.

Tesi sulla quale anche il presidente del consiglio comunale, Luca Milani (Pd), presente al presidio, ha parecchio da ridire. “Beh, ci sono i filmati. Pirrone ha incrociato tante persone e poi però ha sparato a Idy Diene - dice Milani -. E' bene non abbassare mai la guardia. Ma non dobbiamo temere, la partecipazione di oggi dimostra che Firenze ha tutti gli anticorpi per arginare gli episodi razzisti”.

Tra gli altri, oltre all'imam di Firenze Izzedin Elzir, il consigliere regionale Tommaso Fattori (Sì Toscana a Sinistra), quelli comunali Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra progetto comune) e l'ex Tommaso Grassi, gli assessori comunali alla scuola Sara Funaro e allo sport Cosimo Guccione (entrambi Pd), l'assessore alla formazione di Scandicci Diye Ndiaye. Nessun esponente di destra e Lega, né dei 5 Stelle.

Funaro e Ndiaye percorrono tutto il corteo abbracciata a Kene Rokahya, la vedova di Idy. Per lei ogni volta, e come potrebbe essere diversamente, il dolore e la ferita si riaprono. Ma la solidarietà è stata tanta.

Alla fine parte un corteo che sfila fino a piazza Tasso, dietro lo striscione 'Basta morti, basta aggressioni, fuori razzisti e fascisti da Firenze'. E' già in preparazione una nuova manifestazione per il 13 dicembre, anniversario della strage di piazza Dalmazia, dove nel 2011 l'estremista di destra Casseri uccise, anche lui a colpi di pistola, Diop Mor e Samb Modou.

FOTO - Omicidio Diene, su ponte Vespucci ripulita la targa per Idy

FOTO - Corteo per Idy Diene e contro il razzismo

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