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Cronaca

Guess, i lavoratori: "In Svizzera col salario minimo? Mai"

L'azienda conferma la volontà di delocalizzare, la Cgil: "No ai licenziamenti, pronti a innalzare il livello della protesta"

Lavoratori della Guess di nuovo in sciopero contro il trasferimento in Svizzera, in presidio questa mattina in via Cavour davanti alla sede della prefettura, dove si è tenuto un nuovo incontro tra azienda, lavoratori e rappresentanti delle istituzioni. Dall'incontro non è emersa però alcuna novità: l'azienda conferma la volontà di delocalizzare a Lugano, in Svizzera.

La decisione riguarda i 90 dipendenti del comparto sviluppo, produzione e stile dello stabilimento di Osmannoro, in gran parte  donne con famiglia e figli. "Siamo lavoratori altamente qualificati, ci chiedono di dimetterci per poi essere assunti nuovamente con il salario minimo previsto in Svizzera", spiega Rosa Anna Lombardo, della Filctem Cgil. Il nuovo salario sarebbe superiore ai 4mila franchi svizzeri: "Ma per vivere là è una paga da fame".

"Le possibilità per sbloccare la situazione ci sarebbero - assicura Alessandro Picchioni, Cgil -. Abbiamo proposto all'azienda di accorpare l'organizzazione industriale, così da rispettare il piano industriale dell'azienda americana, ma di mantenere lo stabilimento e i posti di lavoro a Firenze".

A portare solidarietà ai lavoratori anche l'assessore comunale al lavoro Federico Gianassi, che ha partecipato all'incontro. "È incomprensibile e inaccettabile qualsiasi spostamento e ridimensionamento della sede Guess Service di Firenze", ribadisce Gianassi, partecipando al presidio dei lavoratori e garantendo l'impegno massimo del Comune per la risoluzione della vertenza.

Il sindaco Dario Nardella si è sentito con il viceministro Teresa Bellanova, che ha convocato un tavolo di crisi nazionale fissato per il 20 aprile prossimo al Ministero dello sviluppo economico. E' probabile che ci sia un incontro preliminare tra lavoratori e azienda già lunedì 18. "Chiederemo chiarezza sulla sorte di chi rifiuta il trasferimento, ma non vogliamo sentir parlare di licenziamenti - dice Picchioni -. Se non arriveranno notizie positive siamo pronti a innalzare il livello della protesta. Non escludiamo nuovi scioperi e manifestazioni".

FOTO - Presidio lavoratori Guess Firenze, 13 aprile 2016

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