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Cronaca

Cioni: "Pistola in bocca due volte, stavo per suicidarmi"

L'ex 'sceriffo' su Facebook: "Solo pensando ai miei figli non l'ho fatto"

"La depressione per due volte mi ha fatto mettere la canna della pistola in bocca. Solo il pensiero che non potevo lasciare ai miei figli questa immagine del proprio babbo mi ha trattenuto".

Lo scrive su Facebook l'ex assessore 'sceriffo' Graziano Cioni, in merito alla questione giudiziaria sulla vicenda Castello, per la quale è stato assolto nel maggio scorso dopo quasi 8 anni di processo.

Cioni ha partecipato ieri a un dibattito su 'Giustizia, Politica e Informazione' in consiglio regionale. Prima del dibattito aveva postato su Facebook la rivelazione shock, con anche un ringraziamento a Matteo Renzi.

"Per i lunghi otto anni che sono stato sotto processo con l'infamante accusa di corruzione ,alla quale si era sommata una grave malattia, Matteo Renzi è stato fra i pochi che mi telefonava per chiedermi come stavo - scrive Cioni -. Quando tutti gli amici o presunti tali ti hanno isolato, sei solo, quotidianamente massacrato dalla gogna mediatica senza poterti difendere, ebbene quel 'come stai' è la medicina giusta contro la depressione che per due volte mi ha fatto mettere la canna della pistola in bocca. Solo il pensiero che non potevo lasciare ai miei figli questa immagine del proprio babbo mi ha trattenuto".

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