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Cronaca

Google ricorda Gino Bartali con un doodle

104 anni fa nasceva il campione fiorentino del ciclismo

Il 18 luglio 1914 nasceva a Ponte a Ema (vicino a Firenze) Gino Bartali. Oggi Google lo ricorda con un doodle (l'immagine che troviamo sopra alla barra di ricerca).

Ginettaccio è stato sulla vetta del ciclismo mondiale dal 1934 al 1954, vincendo tre Giri d’Italia (1936, 1937 e 1946), due Tour De France (1938 e 1948), quattro Milano-Sanremo e una quantità considerevole di altre gare. E' stato protagonista di uno dei più importanti momenti di fair-play della storia dello sport. In occasione del Tour de France 1952 sul passo del Galibier passò una borraccia all'eterno rivale Fausto Coppi che era in testa alla tappa.  

"Il bene si fa ma non si dice", era solito dire Gino Bartali ai suoi figli. Convinto cattolico e devoto a San Francesco, le sue gesta durante la seconda guerra mondiale sono state rese note solo a seguito della sua scomparsa nel 2000. Tra il 1943 e il 1944 contribuì a salvare oltre 800 ebrei tra la Toscana e l'Umbria dalla tragedia dell'Olocausto. "Certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca", era solito dire ai suoi familiari. Cattolico devoto, la sua profonda fede lo portò a rischiare la vita per salvare gli altri. Durante la guerra Bartali nascondeva nella canna della sua bicicletta documenti falsi che portava da Firenze ad Assisi. Il campione di ciclismo collaborava con il cardinale di Firenze Elia Dalla Costa che aveva creato una tipografia per falsare le carte d'identità e salvare gli ebrei dalle deportazioni. Ginettaccio con la scusa degli allenamenti, e grazie alla sua fama, riusciva a passare i controlli dell'esercito nazifascista. In un anno e mezzo fece più di 40 viaggi (oltre 200 km) tra Firenze e Assisi. Bartali non ha mai raccontato la sua storia se non ai figli, non voleva essere 'premiato' per queste gesta.

Il campione è morto per un attacco di cuore il 5 maggio 2000 nel primo pomeriggio nella casa di Firenze in piazza Cardinale Elia Dalla Costa ed è stato sepolto nel cimitero di Ponte a Ema. Nel 2013 Bartali è stato nominato cittadino onorario di Israele per aver salvato la vita a centinaia di ebrei durante la Seconda guerra mondiale. 

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