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Cronaca

Giornata per le vittime del Covid: "Strage dovuta ai tagli nel settore pubblico a favore del privato"

Presidio in città, Sabatini e Lazzeri (Cub): "La sanità non si fa con il Pnrr, negli anni nel pubblico tagliato tutto a vantaggio del privato"

Sono passati 3 anni da quando è scoppiata la pandemia e il Paese si interroga ancora su cosa poteva essere fatto in più per evitare le morti. In tutto il territorio nazionale e anche a Firenze si è celebrata così oggi la giornata in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus.

La Confederazione Unitaria di Base e il comitato Non ci sto Firenze hanno organizzato un presidio in piazza dell’Isolotto per non dimenticare tutte le vittime, i pazienti, gli operatori sanitari, persone che sono state ridotte a numeri in un’emergenza che sembrava non avere una fine.

“L’unico insegnamento che può arrivare dal Covid è che la sanità va subito potenziata, finanziata e non dissanguata a favore di quella privata – ha spiegato Francesco Lazzeri, educatore professionale che opera nel settore –. In Lombardia c’è stata un’ecatombe e in quella regione prevale il sistema sanitario privato. Oggi vediamo portati in giudizio i politici, anche se poi non succederà nulla. Intanto abbiamo assistito a un’assenza totale di un piano pandemico. Durante la pandemia, la vera differenza è stata fatta dalla sanità del territorio, che è ancora a pezzi nel nostro Paese. La sanità non si fa con il Pnrr che propone medicina e case della salute vuote. Dopo anni di privatizzazione, sono stati ridotti posti letto, unità intensive ed è stato bloccato il turn-over. Anche qui in Toscana, il presidente Giani pensi a potenziare la sanità pubblica, invece di stanziare 500 milioni di euro per allargare l’aeroporto di Peretola”.

Dai comitati è arrivato un forte richiamo alle liste di attesa, ancora troppo lunghe, negli ospedali e nelle asl. La denuncia ha posto l’accento sulla forte disparità nei confronti del servizio privato, che a costi altissimi offre velocità nelle cure e nelle prestazioni. “Per noi la strage del Covid è dovuta soprattutto alle politiche scellerate degli ultimi dieci anni – ha raccontato Paola Sabatini, Cub Sanità Firenze –. Il Governo ha tagliato i soldi alla sanità, sono stati persi 37 miliardi di euro. Nel momento più critico della pandemia in tanto hanno speso parole per dichiarare di voler invertire la rotta, ma al momento non si è fatto ancora nulla. Anche con il Pnrr verranno restituiti a questo settore solo 19 miliardi e saranno tutti finalizzati agli investimenti tecnologici, nessuna risorsa verrà stanziata per l’assunzione di personale”.

Gli interventi in piazza hanno fatto il punto della situazione di questi tre anni dall’inizio della pandemia, l’impreparazione di un piano di emergenza, la mancanza di dispositivi di protezione individuale come le mascherine, la sofferenza delle vittime. Nella tragedia è stata evidenziata la condizione precaria che ha attraversato la parte più fragile della società, gli anziani.

“Ci tengo a precisare la strage che è avvenuta nelle Rsa – ha sottolineato Paola Sabatini –. Parliamo del 40% dei morti di Covid. Dobbiamo ricordare che questo settore ha vissuto una grossa privatizzazione. La gestione di queste strutture è improntata soprattutto al business che si fa sulla salute degli anziani. Ancor di più delle cooperative, nel mondo delle Rsa entrano le multinazionali, che pensano più al guadagno che al servizio necessario e delicato che si svolge lì dentro. Anche i ritardi di tutto il materiale necessario a prevenire il virus è dovuto in parte all’esternalizzazione delle Rsa. Inoltre, i gestori di queste strutture si sono trovati a risparmiare su mascherine e tute anti-Covid. Per non parlare della mancanza di personale, dei ritmi massacranti a cui sono stati costretti gli operatori”.

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