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Cronaca

Violenza contro le donne, Cgil: "Una mattanza". Ogni 2 giorni uccisa una donna

Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, sono i numeri a far rabbrividire: nel 2013 sono 179 i femminicidi registrati. Un anno nero, con la percentuale più elevata mai registrata in Italia. QUI TUTTE LE INIZIATIVE

Il 25 novembre è  la ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’. Lo ha stabilito l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite - ufficializzando nel 1999 la data scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotá nel 1981 - in ricordo dell'assassinio delle tre sorelle Mirabal, nella Repubblica Dominicana che si opposero al regime di Trujillo.

La violenza sulle donne è un’ignominia. Un buco nero, vergognoso, che quella parte della tradizione storica, quella più bieca, ha tramandato fino ai nostri giorni. Schiaffi, pugni, calci, ossa frantumate, sigarette spente sul corpo, corpi legati, fino alle coltellate, fino all’assassinio. Le prendono, le picchiano, le uccidono, poi, quando il corpo è tre metri sotto terra, si pentono, parlano di amori incompresi. Parlano di baggianate.

Si muore in tanti modi; nel ricettacolo della brutalità, l’assassinio ha infinite forme. In questo recinto c’è spazio anche per la morte sorda, lenta, tremenda. La morte dell’anima prima che della carne. Vite deflagrate, rubate da mostri che si cibano di silenzio e terrore. Con i figli, spesso, che subiscono colpo su colpo il dolere della madri. Il 25 novembre, la ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’, il mondo ricorda tutte le sorelle Mirabal che danno il corpo e il volto di quella che è una vera strage.

La radiografia di questo ‘fenomeno’ bastardo  è contenuta nel secondo rapporto Eures sul femminicidio in Italia. Sono 179 i femminicidi registrati nel 2013. Un anno nero, con la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, in pratica una ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate lo scorso anno sono aumentate del 14%. Aumentano i casi avvenuti in ambito familiare, che passano da 105 a 122 (+16%), così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22. Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno: in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane. In 7 casi su 10 (68,2%, pari a 122 in valori assoluti) i femminicidi si sono consumati all'interno del contesto familiare, una costante nell'interno periodo 2000-2013 (70,5%).

CGIL: "MATTANZA" - “Un giorno per riflettere sui dati sempre più drammatici? No, molto di più. Un giorno per piantare le basi affinché questi numeri, terribili, che descrivono una strage continua, diventino un'altra cosa. Affinchè l'anno prossimo potremo parlare delle vite salvate. Affinchè la violenza lasci spazio ad un paradigma diverso nelle relazioni, basato sulla libertà e non sul possesso" perché "non basta la sola cronaca dei fatti, la conta agghiacciante che ci consegna il dato di una vera e propria mattanza”, dice Anna Maria Romano, del coordinamento donne della Cgil Toscana.

Florence For Women nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Per 10 anni quasi la metà dei femminicidi è avvenuto al Nord. Dal 2013 c'è invece stata un'inversione di tendenza sul piano territoriale ed il Sud è diventata l'area a più alto rischio con 75 vittime ed una crescita del 27,1% sull'anno precedente. Al Centro sono raddoppiati, da 22 a 44. Il Nord, dove lo scorso anno sono morte ammazzate 60 donne, rimane il territorio dove si verificano più omicidi in famiglia, 8 su 10. La maglia nera spetta al Lazio e alla Campania, con 20 vittime ciascuno; solo a Roma sono state 11. Ma è l'Umbria a registrare l'indice più alto di mortalità (12,9 femminicidi per milione di donne residenti). Ottantuno donne, il 66,4% delle vittime dei femminicidi in ambito familiare, ha trovato la morte per mano del coniuge, del partner o dell'ex partner.

E questo è quanto, mentre i numeri continuano ad essere da brivido. Nel 2013 si è registrato un aumentate del 14% del femminicidi, con un aumento significativo di quelli in ambito familiare, più 16%, così come pure nei contesti di prossimità: rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, dal 14 a 22%. In 7 casi su 10 i femminicidi si sono consumati all’interno del contesto familiare, una costante nell’interno periodo 2000-2013. Milano e il Nord Italia in genere – dove in tutto, nel 2013, sono morte ammazzate 60 donne – rimane il territorio dove si verificano più omicidi in famiglia: 8 su 10.

Poi ci sono le iniziative, quelle manifestazioni che proprio il 25 novembre proveranno a far riverberare gridi di aiuto e mani tese. Per far sì che l’orrore non sia confinato ad una data, che l’impegno superi la logica da calendario.

CGIL TOSCANA – Il coordinamento donne della Cgil Toscana in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne darà vita quest’oggi ad un presidio sotto il colonnato del n.i.c. (nuovo ingresso Careggi)- Largo go Brambilla 3, dalle 13 alle 13:30. “Questa violenza- scrive il sindacato- riguarda tutte noi, tutti noi, uomini e donne e deve spingerci a una riflessione e a un'azione comune, perché una svolta è possibile, perché bisogna rompere il velo del silenzio, della vergogna, della paura del giudizio sociale, perché: Accade a tutte NOI - Accade a tutti NOI”.

BAGNO A RIPOLI – Flash mob in Piazza della Vittoria, davanti al Palazzo Comunale, dalle 14.30 alle 15 per gridare insieme: 'Basta Violenza!'. Il Flash mob si svolgerà sulle note delle canzoni di Mia Martini, con la voce di Anna Corallo dell’Associazione Donne in Cammino. Un drappo rosso sarà appeso sulla facciata del Palazzo Comunale.

SESTO FIORENTINO – Un fiocco bianco in ogni angolo delle strade di Sesto Fiorentino per dire no alla violenza contro le donne. Uno striscione di 5 metri sul palazzo del Comune per ribadirlo a caratteri cubitali. Una sedia vuota, in prima fila, al teatro della Limonaia, nella sala Meucci della Biblioteca Ragionieri e negli impianti sportivi, occupata simbolicamente da una vittima. Così Sesto Fiorentino si prepara alla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” del prossimo 25 novembre, organizzata in collaborazione con la Consulta comunale delle Pari opportunità e con la Biblioteca Ernesto Ragionieri.

UNICOOP – Con lo slogan "Per molte donne la violenza è pane quotidiano" Unicoop Firenze ha deciso di applicare l'adesivo su tutte le confezioni di pane, su cui figurerà anche il numero antiviolenza 1522. La Coop Centro Italia in tutti i punti vendita dislocati in Toscana trasmetterà messaggi di sensibilizzazione sul tema L'Azienda ospedaliera universitaria Careggi - dove nel 2013, questi i dati diffusi, sono state assistite 1123 vittime di maltrattamento e stalking e 48 vittime di violenza sessuale - ha messo in campo la campagna 'oggetto rosso cercasi': nelle sale d'attesa una sedia sarà occupata da un oggetto rosso donato dai dipendenti per rappresentare simbolicamente una donna che ha subito violenza.

MURATE – Le Murate ospiteranno, tra l'altro, un incontro che vedrà, tra gli altri, ospite la scrittrice Simonetta Agnello Hornby.

TAVARNELLE, MARCIALLA E SAN CASCIANO – Spettacoli-inchiesta e proiezioni cinematografiche saranno in programma, invece, fino al prossimo 3 dicembre a Tavarnelle, Marcialla e San Casciano per la rassegna 'Rompi il silenzio'.

PONTASSIEVE – A Pontassieve nella biblioteca comunale sarà proiettato il video dell'antropologa e ricercatrice dell'Università di Firenze, Silvia Lelli, dal titolo 'Ampliare lo sguardo'.

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