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Cronaca

Giornalisti 'schedati' a Prato, il governatore Rossi: "Si faccia chiarezza in Parlamento"

Il presidente della Regione Toscana: "Violato l'articolo 21 della Costituzione"

Sulla 'schedatura' dei giornalisti avvenuta lo scorso sabato ad opera della Questura di Prato in occasione della celebrazione dei Fasci di combattimento organizzata da Forza Nuova, interviene il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, presente alla manifestazione antifascista.

"È necessario che quanto subìto dai cronisti a Prato sia quanto prima affrontato dal Parlamento affinché mai più nessun giornalista sia schedato in occasione dello svolgimento della professione, nel pieno rispetto dell'articolo 21 della Costituzione, nata dalla Resistenza al fascismo, che indica chiaramente come ‘la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure - ha detto Rossi -. Auspico che dalle risposte che il ministro degli interni darà ai parlamentari venga fuori che si è trattato di un eccesso di zelo di qualche funzionario".

Il presidente ha infine annunciato che la Regione Toscana porterà all'ordine del giorno la questione anche in tutti i tavoli della sicurezza che prossimamente saranno convocati dai prefetti nelle città capoluogo: "La democrazia va difesa in ogni luogo e in ogni momento. L'Italia del 2019 non può consentire pratiche che l'hanno caratterizzata nei periodi più bui della sua esistenza".

Intanto in Parlamento Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ha presentato un'interrogazione parlamentare sulla questione. Anche il toscano Gabriele Toccaffondi, appartenente a Civica Popolare, presenterà un'analoga interrogazione. Ed anche akìltre forze policihe hanno intenzione di farlo.

Mentre il presidente del sindacato dei Giornalisti della Toscana, Sandro Bennucci ha detto di aver assistito a un fatto inedito e preoccupante, che viola l'articolo 21 della Costituzione

Prato: in 5 mila alla manifestazione antifascista

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