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Cronaca

Greta Beccaglia, per l'uomo che ha molestato la giornalista "non è stato sessismo". Nardella: "Rabbia e vergogna per quanto successo"

Il 45enne, denunciato per molestie sessuali, ai microfoni de Le Iene dice di volersi scusare. La giornalista: "Le scuse sono il minimo, ma la giustizia faccia il suo corso"

“Non è un atto di sessismo. Avevamo perso e ho fatto quel gesto in un momento di stizza e per goliardia. Non avrei mai pensato a tutto quello che sta succedendo". Così si è giustificato, ai microfoni de Le Iene, l'uomo che sabato, all'uscita della partita Empoli - Fiorentina, ha molestato in diretta televisiva la giornalista di Toscana Tv Greta Beccaglia, dandole uno schiaffo sul gluteo.

Un gesto condannato da tutta la politica, da sinistra a destra, anche se sui social non sono mancati commenti che minimizzavano l'accaduto. Come sembrano minimizzarlo anche le parole di cui sopra, espresse dal 45enne autore del gesto, ristoratore di Ancona e tifoso della Fiorentina. L'uomo è stato rintracciato grazie alle telecamere ed individuato dagli agenti di Empoli in collaborazione con la Digos di Firenze. E' stato denunciato dalla giornalista e ora è indagato per violenza sessuale.

Le immagini della molestia / IL VIDEO

"Il mio avvocato sta cercando l’avvocato della giornalista, voglio farle le scuse ufficiali", ha aggiunto l'uomo, sempre alle Iene, anche se avrebbe rifiutato un incontro con la donna.

"Se si scusa quell'uomo fa il minimo indispensabile. Ma le scuse in questi casi non bastano. La giustizia deve fare il suo corso e stabilire che quel gesto vergognoso è sbagliato", replica Beccaglia, come riporta La Repubblica. La donna ha inoltre raccontato come "il peggio sia avvenuto a telecamere spente", quando, ha detto la giornalista, degli uomini l'hanno insultata ed un altro avrebbe cercato di toccarle le parti intime.

Chi è l'uomo che ha molestato Greta Beccaglia

"Il questore di Firenze che mi ha preannunciato che sarà emesso un provvedimento di Daspo nei confronti dell'uomo", ha fatto sapere il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia. Mentre Toscana Tv ha deciso di sospendere temporaneamente dalla conduzione del programma il conduttore che dallo studio, subito dopo il gesto, invece di condannare il gesto ha detto in diretta più volte alla giornalista: "Non te la prendere". Parole per le quali si è successivamente scusato.

L'emittente "conferma il proprio sostegno e la propria solidarietà a Greta Beccaglia. L'aspettiamo nei nostri studi quanto prima nel solco della positiva collaborazione svolta fino ad oggi". Quello che è accaduto "è una molestia. Una cosa inaccettabile. Se Greta vorrà, saremo al suo fianco nella denuncia sporta e speriamo che quanto accaduto possa aiutare noi, il mondo dell'informazione e nella fattispecie il mondo del calcio parlato, a costruire un 'discorso' pubblico più rispettoso", si legge nella nota rilasciata dall'emittente televisiva, che conferma come "abbiamo condiviso con il conduttore di concedergli l'opportunità di un momento di riflessione e di pausa professionale nella conduzione del format 'A Tutto Gol', al fine di chiarire lo svolgimento dei fatti riservandoci di valutare eventuali provvedimenti disciplinari".

Dal canto suo l'Ordine dei giornalisti della Toscana "sarà al fianco di Greta Beccaglia, la giornalista molestata al termine della partita Empoli-Fiorentina" e per questo è pronto "a sostenerla nel procedimento giudiziario contro l'autore del gesto indegno ripreso in diretta tv. Siamo pronti a costituirci parte civile".

La vicinanza dell'Empoli: "Non minimizzare"

Anche dal sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha già invitato la giornalista a Palazzo Vecchio, è arrivata vicinanza e solidarietà. "Greta ha fatto benissimo a denunciare. Il suo è un esempio per tante donne, perché uno dei problemi più ricorrenti che abbiamo, come vediamo dai centri antiviolenza, è che le donne spesso non denunciano. Invece è giustissimo denunciare", dice il sindaco a 'Ore 14', su Raidue.

"Se c'è bisogno di qualunque supporto, la Città metropolitana sarà accanto a Greta. Dobbiamo uscire dall'ipocrisia e mettere sul banco degli imputati un sistema di informazione, a partire dalla pubblicità, che gioca sugli stereotipi femminili e maschili: il maschio muscolare predatore e la donna oggetto. A cominciare dal mondo della televisione, che entra nella testa della gente, dobbiamo prendere le questioni di petto. Non basta solo indignarsi - prosegue Nardella -. Provo rabbia e mi vergogno per l'uomo individuato, che ha la mia età. Nel dramma è una fortuna che ci sia stata la diretta televisiva. La gente deve vedere. E io farò vedere questo video ai mie tre figli. Racconterò loro tutto, perché è giusto che ci si rivolga ai ragazzi, ai giovani e ci si assuma tutti la responsabilità: nessuno può considerarsi escluso da quello che succede".

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