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Cronaca

Ritorno della Gioconda in Italia, la Francia dice ‘no’: lanciato un appello a Renzi

"Vogliamo rilanciare la questione ai grandi assenti di questa campagna, a partire dal ministro dei Beni culturali italiano Massimo Bray". Lanciato un appello al sindaco Matteo Renzi

L’ipotesi di un ritorno temporaneo della Gioconda a Firenze è sfumata. La Francia non darà in prestito il capolavoro sorridente di Leonardo da Vinci. La richiesta era stata avanzata dopo che, precisamente un secolo fa, il dipinto fu ritrovato in città dopo essere stato rubato. Ieri a spiegare il ‘no’ francese, contenuto in una lettera del direttore generale dei patrimoni del ministero per la cultura, Vincent Berjot, è stato il presidente del Comitato nazionale per la Valorizzazione dei beni storici e ambientali Silvano Vinceti. Vinceti da un anno e mezzo si batte per ottenere in prestito, per un mese, il celebre quadro conservato al Louvre di Parigi. Il comitato ha raccolto 150 mila firme per il rientro dell'opera in Italia con l'obiettivo di renderla visibile anche a tutti quegli italiani che per vari motivi non possono recarsi a Parigi e che non l'hanno mai potuta osservare dal vero.

Nella lettera il direttore Berjot, massimo dirigente del ministero per i musei francesi, spiega a Vinceti di essere dispiaciuto ''di non poter dare un seguito favorevole alla richiesta'' ma ''il prestito di quest'opera avverrebbe con moltissimi problemi tecnici''. Berjot ricorda inoltre che la Gioconda ''è indissolubilmente legata all'immagine e alla reputazione internazionale del museo del Louvre, che accoglie ogni anno più di 8 milioni di visitatori, che non capirebbero se quest'opera vi fosse sottratta''.

Secondo Vinceti ''la risposta arrivata dal responsabile di tutti i musei francesi ha aspetti positivi e aspetti ambigui: il direttore riconosce l'istanza avanzata dal comitato e sottolinea che non ci sono motivi tecnici per spostare l'opera anche se lo spostamento sarebbe difficilissimo. Quindi l'opera si potrebbe spostare, mentre su questo aspetto noi avemmo un duro scontro con il Louvre che diceva che non era possibile''. Inoltre per il presidente del comitato ''secondo noi la risposta indica che per il prestito manca un aspetto di compensazione per la Francia. Ovvero una grande opera italiana che compensi l'assenza della Gioconda; questa potrebbe essere il David di Michelangelo''.

Dopo il 'no' al prestito, ha spiegato il presidente del Comitato ''vogliamo rilanciare la questione ai grandi assenti di questa campagna, a partire dal ministro dei Beni culturali italiano Massimo Bray'' e lanciando un appello a Matteo Renzi in qualità di sindaco di Firenze. ''Il comitato - ha aggiunto - è stato lasciato da solo in questa iniziativa che potrebbe avere risvolti culturali, turistici ed economici di enorme portata. Il ministro Bray ci deve comunque dare una risposta e dire la sua. Per questo daremo il via a una raccolta di firme''. Vinceti ha poi rivolto '' un appello al sindaco di Firenze e segretario del Pd Matteo Renzi. Firenze è una città che vive sul turismo e noi abbiamo stimato che la Gioconda porterebbe da un milione a due milioni e mezzo di visitatori'' in città. ''Da parte nostra - ha concluso - quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto, non molliamo''.
 

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