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Cronaca

Gioconda: scoperto un altro dipinto, modella più giovane e con più sorriso

Presentato un dipinto precedente alla Gioconda. Anche questo ritratto sarebbe stato dipinto da Leonardo da Vinci. Il quadro incompiuto si chiama Isleworth Monna Lisa

E se la Gioconda avesse un’antenata? Magari dall'aspetto più giovanile? Potrebbe essere proprio così dopo la presentazione di un’altra versione della Gioconda, un dipinto che ritrae una nobildonna più giovane è più raggiante, o meglio, meno "attempata" e con un sorriso più accentuato. Un quadro presentato nei giorni scorsi a Ginevra dalla fondazione svizzera Mona Lisa.  Il capolavoro s’intitola Isleworth Monna Lisa o Monna Lisa anteriore. E ci sono voluti 35 anni di ricerche per attribuirlo al genio di Vinci.  L’opera, rimasta nascosta per 40 anni in un caveau svizzero, è venuta alla luce solo di recente  per un tour in tre musei giapponesi (la mostra che si e' tenuta nel 2011-12 si intitolava 'Leonardo e l'idea della bellezza'). Il dipinto non è di proprietà della fondazione bensì di un consorzio internazionale che ha scelto di restare anonimo.

La similitudine tra le opere è evidente. Mani, viso e abbigliamento mostrano analogie inconfutabili, quasi si mettesse il ritratto davanti a uno specchio. Diverso invece lo sfondo del “nuovo” dipinto, dove spiccano due colonne davanti al paesaggio soffuso sebbene non sfumato come l'"originale". A conferma che il quadro sarebbe  a firma Leonardo anche una citazione del Vasari, secondo cui il maestro iniziò l'altra Gioconda nel 1503, lasciandola però incompiuta.

L’opera fu scoperta nella proprietà di un nobile inglese e spedita negli Stati Uniti durante la prima guerra mondiale. Il dipinto è stato poi portato in Svizzera dal collezionista Henry Pulitzer. Adesso appartiene al consorzio che l'ha affidata alla Mona Lisa Foundation per le ricerche.why-monalisa-940x493-3

Di sicuro i rebus che già circondano la Gioconda del Louvre, a cui si potrebbe aggiungere questo, non si risolveranno nell’immediato. Perché sono già numerose le perplessità poste in precedenza. Infatti nell’ultimo periodo più di una volta il quadro più celebre al mondo è stato tirato in ballo. Secondo la storica tedesca Maike Vogt-Luerssen la modella della Gioconda non sarebbe stata affatto la Monna Lisa Gherardini bensì Isabella d'Aragona, figlia del re Alfonso II di Napoli e moglie del duca Gian Galeazzo II Maria Sforza di Milano. Stessa ipotesi per la ricercatrice francese Sophie Herfort, sostenendo come la Gioconda non fosse addirittura una donna. Bensì un uomo. Di nome Salai, alias Gian Giacomo Caprotti. Un discepolo, nonché amante del maestro. Fortuna vuole che nei mesi scorsi non ci siano stati solo dubbi. Ma anche ricerche e proposte.

In primis la raccolta di firme, che ha raggiunto quota 150mila, promossa dal Comitato per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, presieduto da Silvano Vinceti. Lo scopo sarebbe quello di esporre nel 2013 la “primizia” del museo parigino a Firenze, dato che proprio un secolo fa (1913) fu ritrovata qui dopo un furto avvenuto nel 1911. Lo stesso comitato sta anche seguendo gli scavi della Monna Lisa, nell’ex convento di Sant’Orsola, ricercando i resti mortali della modella a cui s’ispirò Leonardo, sperando di poter così sciogliere per sempre i dubbi avanzati nel tempo.
 
video da Mona Lisa Foundation

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