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Cronaca

Gilbarco, l'azienda: “Firenze sarà centro di eccellenza per la ricerca”. Ma conferma i licenziamenti, ira Cgil

L'azienda conferma la “razionalizzazione”, 70 i lavoratori coinvolti tra dipendenti e interinali

“Gilbarco Italia, leader nelle forniture di Soluzioni di Automazione per la distribuzione carburanti (il cosiddetto Retail Solutions), in seguito al completo espletamento della procedura prevista dall’ex articolo 9 del contratto collettivo nazionale dei Metalmeccanici, ha comunicato questa mattina alle organizzazioni sindacali e alle autorità competenti che il sito produttivo di Firenze sarà interessato da una riorganizzazione aziendale delle attività”.

Così si legge in una nota diffusa questa mattina dall'azienda, dopo che ieri al tavolo l'amministratore delegato Paolo Sorrenino aveva confermato la volontà di aprire la procedura di licenziamento collettivo per 31 lavoratori dipendenti, su 167 totali ad oggi. Inoltre 39 lavoratori interinali, in scadenza di contratto al 30 giugno, non saranno rinnovati. L'azienda quindi conferma ufficialmente quanto già emerso nelle scorse settimane e ribadito ieri, nonostatne la veemente protesta del sindacato, che sottolinea come "Gilbarco (che fa capo alla multinazionale americana Vontier, ndr) non è affatto in crisi, ma sposta la produzione in Germania solo per aumentare i profitti".

“La decisione risponde al processo globale di semplificazione e razionalizzazione delle attività produttive, dei servizi e del portafoglio prodotti del Gruppo Gilbarco - Veeder Root e prevede che la realtà produttiva di Firenze diverrà il Centro di Eccellenza in Europa per la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione di software e delle applicazioni tecnologiche per il mercato internazionale Retail Solutions”, scrive dal canto suo l'azienda nella nota diffusa.

Gilbarco Italia, si legge ancora, “ha comunicato alle organizzazioni sindacali ed alle Autorità Competenti la sua disponibilità, fin da subito, a identificare insieme le migliori soluzioni per supportare i lavoratori coinvolti dal processo di riorganizzazione”. Processo che, come detto, porterà alla perdita del posto di lavoro per 31 dipendenti. Per quanto concerne i lavoratori somministrati “interessati in detta riorganizzazione, Gilbarco Italia Srl ritiene opportuno precisare che verranno onorati i contratti ad oggi in essere fino alla loro naturale scadenza”. Quindi appunto gli interinali saranno al lavoro fino al 30 giugno. Poi stop.

Anche la Regione ieri ha criticato duramente l'azienda: “Sono sorpreso e amareggiato, avevamo proposto all’azienda, d’intesa con il sindacato, un’attesa di soli dieci giorni per conoscere il piano industriale. Ma Gilbarco non ha accettato di aspettare un tempo certo e così ridotto che potrebbe evitare costi sociali pesanti" le parole di Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani per le politiche sul lavoro e per le crisi aziendali.

Aperta procedura di licenziamento collettivo, la Cgil: "Disumanità e arroganza"

"Come preannunciato l’azienda ha formalizzato la volontà di licenziare 31 dipendenti diretti attraverso l’apertura del licenziamento collettivo. A 38 lavoratori interinali era già stato annunciato che il 30 giugno finiranno di lavorare in Gilbarco. La procedura di licenziamento collettivo è arrivata stamani dieci minuti prima dell’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici, mostrando un’ennesima volta la disumanità dell’azienda e la mancanza di rispetto verso i propri dipendenti", fa sapere intanto la Cgil.

"La gravità di questa vicenda sta nel fatto che, a differenza di Bekaert e GKN, in questo caso chi rappresenta l’azienda (l'amministratore Paolo Sorrentino, ndr) è anche vicepresidente di Confindustria Firenze. L’associazione dapprima sottoscrive patti per lo sviluppo e la difesa del tessuto industriale, salvo però poi chiudere realtà come il reparto di Gilbarco. Non c’è solo la responsabilità del board americano, chi ha deciso di licenziare questi lavoratori è anche un importante esponente di Confindustria Firenze. Per questo motivo, diciamo chiaramente che per la Fiom Cgil Firenze non vi è nessuna possibilità di venire a qualsiasi accordo che preveda i licenziamenti dei lavoratori. Le motivazioni nell’apertura della procedura non ci convincono, ma non trovano neppure riscontro rispetto alle vaghe informazioni che la direzione aziendale ci ha dato per obbligo contrattuale. Siamo di fronte ad una realtà che decide di licenziare 31 lavoratori diretti e 38 somministrati solo ed esclusivamente in una pura logica di razionalizzazione del profitto degli azionisti", aggiunge il sindacato.

"Se la visione industriale sulla nostra città, se le ricette per uscire dalla crisi pandemica ed ora bellica, sono quelle dimostrate da questa vicenda, noi le respingiamo nel modo più assoluto. Chiediamo pertanto alle istituzioni locali a partire dalla Città Metropolitana al Comune di Firenze e alla Regione Toscana di schierarsi a fianco dei lavoratori di Gilbarco contro un’arroganza padronale dei tempi del vapore, oggi rappresentata da Confindustria Firenze”.

La doccia fredda, Gilbarco conferma il licenziamento: 70 perderanno il lavoro

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