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Cronaca

G7 Cultura, i restauratori fiorentini: “Belle parole, ma poi incuria e impreparazione”

La Confartigianato attacca: “Fondi ridicoli, così non va”

“Siamo lieti che il G7 della Cultura si sia svolto a Firenze, centro dell'arte e dell'artigianato mondiale, ma proprio in nome dell’artigianato, rivolgiamo ai big della cultura un paio di suggerimenti”. Inizia così l'appello ai 'grandi', e in particolare alle autorità italiane, di Primo Biagioni e Riccardo Bianchi, presidenti rispettivamente di Confartigianato Restauro Toscana  e di Artigianato Artistico Firenze.

“Sulla carta il settore del restauro ha speranze per il futuro e può offrire posti di lavoro, basti pensare allo smisurato patrimonio culturale del nostro paese. Nei fatti però sono frequenti incuria (pubblica e privata), mancanza di fondi, difficile ricambio generazionale, tutti fattori che mettono a repentaglio il settore”, attaccano Bianchi e Biagioni, che chiedono più impegno oltre alle parole, per esempio per “soccorrere” i beni culturali situati nelle zone dei terremoti del centro Italia.

Confartigianato chiede poi di promuovere il ricambio generazionale e supportare “i giovani che frequentano le scuole di restauro, facendogli frequentare fin da studenti i laboratori, in modo da dar loro, per il futuro, maggiori possibilità di impiego”.

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