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Cronaca

G7 della cultura, il comune toglie lo striscione per Giulio Regeni / FOTO

Lo striscione 'Verità per Giulio' rimesso solo al termine del summit, rabbia social: "I valori sono più importanti del cerimoniale"

C'è il G7 della Cultura, e così da Palazzo Vecchio sparisce lo striscione 'Verità per Giulio Regeni', rimosso prima dell'inizio del summit dall'amministrazione comunale. La cosa non è sfuggita ai tanti che chiedono giustizia per l'assassinio del giovane ricercatore italiano, trovato morto il 3 febbraio 2016 in una strada che collega Alessandria d'Egitto al Cairo.

Lo striscione è ricomparso nel primo pomeriggio di oggi, dopo che il vertice a Palazzo si era già concluso e dopo che i 'Grandi', assieme alle telecamere di tutto il mondo che quello striscione avrebbero potuto inquadrare, se ne erano già andati.

“Iniziato il G7 della cultura, rimosso lo striscione. Perché perdere un'occasione per ricordare Giulio al mondo?”, aveva scritto ieri sera su Twitter l'account 'Verità per Giulio'. “Il cerimoniale di Stato imponeva di toglierlo, domani sarà rimesso”, la risposta della vice sindaca Crstina Giachi.

Questa mattina, venerdì 31 marzo, twitta anche il sindaco Dario Nardella: “Per il cerimoniale di Stato si possono esporre solo bandiere ufficiali. Oggi lo rimettiamo, perché anche noi vogliamo verità per Giulio Regeni”. Intorno alle 15 un nuovo tweet del sindaco, che annuncia il riposizionamento dello striscione. Ma le critiche non si placano.

Moltissimi i messaggi di protesta. “Tenerlo anche durante il G7 sarebbe stato un apprezzabile atto di coraggio”, scrive Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Ci sono valori più forti dei cerimoniali e delle ottuse convenzioni”, twitta l'account 'Verità per Giulio'. Seguono tanti altri tweet indignati. Lo striscione ora è di nuovo su Palazzo Vecchio. “Solo quando - twittano dalla Cgil - non disturba nessuno”.

FOTO - G7 Cultura, rimosso lo striscione per Giulio Regeni

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