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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Statuto

Rider derubato della bici: chiama a raccolta i colleghi sul gruppo whatsapp e in due ore rintracciano ladro e refurtiva

Il colpo nei pressi dell'Esselunga di via di Novoli. Alla fine il ladro è stato denunciato dalla polizia

L'unione fa la forza e la tecnologia la corrobora. Almeno, a giudicare dal caso del giovane rider pakistano di Glovo che ieri mattina, intorno a mezzogiorno, si è visto portar via la bici parcheggiata nei pressi dell'Esselunga di via di Novoli e ha vanamente provato a inseguire un altrettanto giovane ladruncolo che, fulmineo, è salito in tramvia per darsi alla fuga, in direzione centro storico. 

Il rider, infatti, non si è dato per vinto, ha messo mano allo smartphone e ha subito segnalato l'accaduto sul gruppo whatsapp dei rider pakistani-fiorentini di Glovo. In pochi minuti, è così scattata una 'caccia all'uomo' che ha coinvolto numerosi connazionali e colleghi della vittima in ogni parte della città: un'azione collettiva assai simile a quella del gruppo di netturbini che, nei 'Ladri di biciclette' di De Sica (e Zavattini), coadiuva il protagonista Antonio Ricci nella ricerca della sua bici rubata.

Così, un paio d'ore dopo, il ladro è stato effettivamente rintracciato da tre pakistani in piazza della Stazione, la 'porta Portese' fiorentina, per tornare al capolavoro di De Sica. E immediato è partito l'inseguimento a piedi, fino a piazza della Costituzione.

Qui il giovane malvivente è sceso di bici, l'ha lanciata contro i suoi inseguitori e, sentitosi ormai alle strette, non ha trovato di meglio da fare che estrarre dalla tasca un paio di forbicine, con le quali ha provato a graffiare sul braccio uno dei rider che tentavano di bloccarlo. Mentre a un altro ha morso un braccio. Alla fine, intorno alle 14, sul posto è intervenuta la polizia.

Dopo fughe, inseguimenti e parapiglia, quindi, il ladruncolo è stato bloccato. Un giovane tunisino di 17 anni dagli occhi grandi, più spaventati che incattiviti. Gli agenti lo hanno denunciato per furto, porto ingiustificato di strumenti atti a offendere (le forbicine) e lesioni aggravate (il morso).

L'epilogo: i rider pakistani hanno rifiutato le cure mediche e si sono abbracciati: è andata bene, il collega ha recuperato la sua bici e può tornare a lavorare. Dall'altro lato della strada, il 17enne se n'è andato a capo chino e a mani vuote: oggi il lavoro è andato storto. Puro Neorealismo 2.0.   

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