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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Le durissime parole del parroco ai funerali di Sebastian: "Nessun rispetto per la vita umana” / FOTO

Amici e parenti del rider morto alla chiesa di San Martino a Mensola: già raccolti mille euro in suo nome, adesso gli amici pensano ad una partita per ricordarlo

“Viviamo in un sistema che accetta il predominio del denaro sulle persone e sulla società. Una dittatura dell'economia che non guarda i volti, che non ha obiettivi umani ma vive di un'insaziabile sete di denaro. Un attaccamento al denaro che è radice di tutti i mali”.

Sono parole dure quelle usate da don Paolo Tarchi, questa mattina, al funerale di Sebastian Galassi, il rider 26enne di Glovo deceduto a seguito dell'incidente dello scorso sabato sera a Coverciano, mentre stava per ritirare una consegna.

Per l'ultimo saluto a 'Seb', nella chiesa di San Martino a Mensola, tra i campi sotto Vincigliata e Settignano, sono arrivati gli amici, i compagni dei Lion King's, la squadra di calcetto amatoriale dove giocava, compagni dell'università dove studiava. C'erano ovviamente i familiari: il padre Riccardo, avvocato in pensione, accompagnato dall'altro figlio, fratello gemello di Sebastian, Jonatan, la zia. C'è la fidanzata Valentina. La madre è morta invece alcuni anni fa.

Don Tarchi nella sua omelia cita Giovanni Paolo II (“il lavoro è per l'uomo, non l'uomo per il lavoro”) e papa Francesco (“questa economia uccide”), condannando senza appello “una società che accetta il lavoro a cottimo, come nel caso di Sebastian, dove la velocità è tutto, al servizio di un algoritmo insindacabile”.

La mail mentre moriva: "Spiacenti, account disattivato"

Il parroco ricorda anche la mail della multinazionale arrivata mentre il 26enne stava morendo: 'Spiacenti, il tuo account è stato disattivato per non rispetto dei termini e delle condizioni'. Cioè per non aver effettuato la consegna. “Quanto poco rispetto della vita umana in quel messaggio alla famiglia”, sottolinea il prete. Un messaggio del quale la multinazionale si scuserà. Ma tant'è.

Ad ascoltare, per il Comune di Firenze, presente con il gonfalone, c'è, tra le oltre cento persone accorse, anche l'assessora al lavoro Benedetta Albanese, turbata e commossa dalla cerimonia.

La fidanzata: "Mio bellissimo principe, mi mancheranno i tuoi caldi abbracci"

Tra le corone di fiori che si depositano sulla bara ci sono alcuni messaggi. Quello che colpisce di più è quello della fidanzata Valentina, che per il suo “bellissimo principe” ha voluto scrivere una breve poesia giapponese, un 'taka', vista la passione che per il paese nipponico che la coppia condivideva: “Mi mancheranno i tuoi capelli scuri, i tuoi sorrisi, i tuoi caldi abbracci”.

Massimiliano è l'amico che presentò, ad un compleanno, Sebastian a Valentina. “In questi giorni abbiamo raccolto quasi mille euro, con la partecipazione di oltre cinquanta persone. Andranno in beneficenza, per volontà della famiglia, probabilmente ad un'associazione che si occupa di tutela delle vittime della strada”, spiega.

Una partita in ricordo di 'Seb'

Alcuni compagni del calcetto hanno la maglia bianca e rossa della squadra addosso. Seb giocava con la 11. “Presto organizzeremo una partita in suo ricordo”, promette Edoardo.

In disparte resta un rider, che vuole restare anonimo. “Oggi è così”. Lavora per Glovo e Delivero e dice solo: “Sono qui a rappresentare tutti i colleghi. Non si può morire così”.

Già. Come in conclusione sottolinea di nuovo anche don Paolo, che cita pure papa Leone 13esimo (“non si può speculare sulla vita e sul salario delle persone”) e un riferimento più prosaico come 'Sorry we missed you', il film di Ken Loach dove il regista britannico offre uno spaccato sconvolgente sulle condizioni disumane vissute da un padre di famiglia che lavora per una ditta che consegna pacchi.

“E' un dovere alzare la voce, pretendere condizioni di lavoro dignitose, mettere al centro la vita delle persone, non i profitti”, conclude il prete. La bara viene portata nel carro funebre. L'auto parte in direzione del cimitero di Settignano. E' la destinazione finale di Sebastian, morto sul lavoro a 26 anni mentre effettuava consegne per pochi euro l'ora.

"Non si può morire per una consegna", la rabbia dei rider in piazza / FOTO

FOTO - L'ultimo saluto a Sebastian, rider morto sul lavoro a 26 anni

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