L’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate, su delega della Procura di Firenze, hanno messo agli arresti domiciliari due persone, C.F. 55enne calabrese residente in Lombardia, e C.M. 58enne empolese, nell'ambito dell'operazione denominata "A ruota libera" volta a sgominare un'organizzazione dedita alle frodi fiscali nel settore dei pneumatici.

L’operazione, proprio per la merce che ha interessato, quella delle gomme per auto e tir, è risultata nuova. Per questo durante la conferenza stampa è stato spiegato che potrebbe venir chiesto un “nuovo codice d’attività per questo tipo di prodotto”. Nel caso in questione erano stata costruita numerose società cartiere intestate a nullatenenti, di solito extracomunitari e persone in difficoltà economiche, che si interponevano tra i fornitori, tutti di paesi comunitari, e il destinatario.

INDAGINI- Le indagini sono durate otto mesi. Permettendo così di smascherare il flusso: 3mila pneumatici al giorno, su cui però veniva evasa l’Iva. La merce, grazie a della falsa documentazione di trasporto, rimpallava dall’Italia alla Spagna per poi tornare indietro. Uno spostamento solo su carta; di fatto la merce  rimaneva sempre sul suolo italiano. Oltre a non pagare le tasse si riuscivano così a vendere le gomme sottocosto, spaccando di fatto il mercato, e facendo concorrenza sleale agli altri competitor del settore.

L’operazione congiunta è partita grazie alle verifiche sulle anomale variazioni di prezzo a cui erano soggette i prodotti durante le vendite sui siti web. Eseguiti sequestri preventivi per 5 milioni di euro, venti conti correnti e un appartamento, oltre a decine di perquisizioni sul territorio nazionale tra cui Toscana, Umbria, Lombardia, Emilia Romagna e Campania.

Allo stato attuale la frode accertata ammonterebbe a circa 7 milioni di euro. L’organizzazione si poggiava sulle due persone arrestate ma ha visto il coinvolgimento di altre sei soggetti. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati supporti informatici ora al vaglio degli investigatori; si crede infatti che questa sia solo la punta dell’iceberg di un giro più complesso.