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Cronaca

Fisco, frode da 95 milioni: arrestati due commercialisti fiorentini 

Operazione 'Riso Amaro' della Guardia di Finanza. Cinque arresti tra Firenze e Pavia: coop create ad hoc per emettere fatture false, sequestrati beni per 42 milioni

Emissione di fatture false per 95 milioni di euro, 22 milioni di Iva evasa, debiti fiscali per ulteriori 5,5 milioni di euro. L’operazione ‘Riso Amaro’, condotta dagli uomini della Guardia di Finanza, è in corso dalle prime ore del mattino nelle province di Firenze e Pavia.

Il provvedimento di arresti domiciliari, emesso dal gip del tribunale di Firenze Francesco Bagnai, su richiesta del pm Christine von Borries, riguarda due commercialisti, uno di Firenze e uno di Pontassieve, due imprenditori di Vercelli, marito e moglie, e un ‘faccendiere’ fiorentino, impiegato nel settore delle cooperative.

Le indagini sono partite nel 2013. E’ stato scoperto che due società consortili, amministrate dalla coppia vercellese, dopo aver vinto appalti per la gestione di magazzini della grande distribuzione e di villaggi vacanza, li sub appaltavano a 7 cooperative, create con lo scopo di emettere fatture inesistenti nei confronti delle due società e scambiarsi fatture false. La frode  si è svolta tra Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte e Valle D'Aosta.

Le cooperative erano intestate a persone residenti nei quartieri spagnoli di Napoli, risultati dei prestanome. In particolare, a tale scopo si prestava un 82enne pensionato, che rappresentava aziende con fatturati milionari e, deceduto nel corso delle indagini, sostituito nello stesso ruolo da altri membri della famiglia.

I prestanome, retribuiti di volta in volta con poche centinaia di euro, venivano periodicamente a Firenze per firmare gli atti che gli arrestati porgevano loro. Grazie alle cooperative create ad hoc, poteva essere pagata un’Iva molto inferiore al dovuto: solo il 2%.

La frode nel complesso ha consentito di sottrarre a tassazione ricavi per 44 milioni di euro e di evadere l’Iva per circa 22 milioni. Gli indagati a vario titolo sono 14, tra i capi di imputazione evasione fiscale, omessa dichiarazione dei redditi e pagamento delle imposte, distruzione di documenti contabili, emissione di fatture false.

Rilevante è stato il ruolo dei due commercialisti fiorentini. “Per ingegnare un meccanismo del genere non bastano gli imprenditori. Sono stati loro, con ogni probabilità, ad ideare la frode, grazie alle loro conoscenze tecniche”, spiegano dalla Guardia di Finanza.

Infine, sottoposti a sequestro preventivo beni mobili ed immobili per 42 milioni di euro, tra cui 9 appartamenti tra Firenze, Arezzo e Pavia, auto, motoveicoli, quote societarie e denaro contante.

FOTO - Frode fiscale da 95 milioni: arrestati 2 fiorentini

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