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Cronaca

Forteto: archiviate le denunce al giornalista querelato dalla Cooperativa

Duccio Tronci era stato denunciato dall’attuale presidente della cooperativa agricola Ferdinando Palanti

Archiviate entrambe le querele. Così hanno deciso i giudici per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze Alessandro Moneti e Sara Farini, su richiesta dei pm, in merito alle due diverse denunce presentate contro il giornalista Duccio Tronci (nella foto) dall'attuale presidente della cooperativa agricola del Forteto, nonché rappresentante legale, Ferdinando Palanti.

Le querele vertevano su affermazioni rilasciate da Tronci nell'aprile del 2016 al sito web sputniknews e nel novembre del 2015 a Bagno a Ripoli durante una presentazione di 'Setta di Stato', libro denuncia sugli abusi commessi al Forteto scritto dallo stesso Tronci assieme a Francesco Pini. Secondo il giudice Moneti "non sussiste alcun profilo diffamatorio" nell'intervista rilasciata. Secondo la gip Farini "l'opinione espressa deve ritenersi rientrante nel diritto di cronaca e di critica". Quindi le due archiviazioni.

“Il Forteto mi ha querelato. Non una ma due volte. E due giudici diversi hanno accolto le richieste di archiviazione di due pm diversi sulle querele presentate contro alcune mie dichiarazioni pubbliche. Non sono bastate le dure sentenze degli ultimi anni: attaccando me hanno ancora una volta provato a negare che nella storia del Forteto siano stati calpestati i diritti delle persone che lì hanno vissuto e lavorato, oltre che a tappare la bocca a chi racconta i fatti. In questo modo si sono danneggiati con le proprie mani, confermando con evidenza la mancanza di una completa discontinuità dell’attuale gestione rispetto al passato”, scrive Tronci con un post su Facebook.

La vicenda del Forteto si è conclusa recentemente con la condanna in via definitiva del 'profeta' Rodolfo Fiesoli, per maltrattamenti ed abusi sessuali, anche su minori, a 15 anni e 10 mesi di carcere. Fiesoli è stato arrestato lo scorso 23 dicembre.

“I giudici hanno ritenuto infondate le accuse sancendo la veridicità delle mie affermazioni, oltre che il diritto di cronaca e di critica di un giornalista su un tema di tale rilevanza pubblica. Evidentemente qualcuno preferisce, anziché guardarsi in casa, perdere tempo nei tribunali e rallentare la giustizia. Io non ho mai perso l'obiettivo: nell’ultimo anno e mezzo in cui sono stato indagato - conclude Tronci -, ho continuato a dire la verità con ancora più forza di prima”.

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