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Cronaca Empoli

Empoli: abusi edilizi lungo il torrente, raffica di denunce

I carabinieri forestali multano 13 persone per circa 2.500 euro

Militari della stazione carabinieri forestale di Empoli hanno eseguito una serie di controlli per la prevenzione dei rischi connessi al dissesto idrogeologico, in località Casenuove, lungo il torrente Orme.

I controlli effettuati nell’ambito degli accordi tra Regione Toscana e Forestali, con le indicazioni fornite dal Genio Civile, sono stati finalizzati a verificare prelievi abusivi di acque e occupazioni abusive sul corso d’acqua.

I militari hanno rilevato una serie di irregolarità sul ciglio di sponda, sulla sinistra idrografica del torrente Orme, consistenti in manufatti, recinzioni, tettoie, porzioni di immobili, platee e cordoli in cemento armato, capanni per animali domestici e da cortile.

Per tutte queste opere o manufatti, sono stati eseguiti accertamenti presso l’ufficio tecnico del comune di Empoli.

Molte di queste strutture, a parte i titoli abilitativi urbanistici, sono risultate realizzate in assenza di specifica autorizzazione idraulica e quindi, in base a quanto relazionato dalla Difesa del Suolo della Regione Toscana, sono state ritenute abusive.

L’autorizzazione idraulica fa riferimento al "Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie": tale decreto, anche se datato, è quanto mai attuale ed è nato per valutare la compatibilità con il buon regime delle acque del corso d’acqua, riferite anche ad un’area inondabile e non solo al corso d’acqua con estensione prevalente lineare.

Gli accertamenti condotti dai militari hanno portato a denunciare all’autorità giudiziaria 13 persone ed elevare sanzioni amministrative per circa 2.500 euro.

Le verifiche proseguiranno anche per tutta la stagione estiva per poi passare ad accertare i prelievi non autorizzati di acque e le occupazioni abusive sulla destra idrografica del corso d’acqua.

I carabinieri forestali ribadiscono la pericolosità di manufatti abusivi lungo gli argini dei corsi d'acqua perché costituenti grave pregiudizio per l’assetto idrogeologico del territorio, già fortemente compromesso e fragile.

Va interrotta la pericolosa tendenza a occupare gli spazi prossimi agli alvei, sia a tutela del regolare scorrimento delle acque sia in funzione preventiva rispetto ai rischi per le persone e le cose che potrebbero derivare dalle esondazioni.

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