Firenze bloccata dai cortei: proteste contro Piano Casa, Buona Scuola e Jobs Act | FOTO
Tre cortei da tre piazze della città: San Marco, Puccini e Dalmazia. In corteo studenti, insegnanti, precari, lavoratori ed occupanti in attesa di alloggio
No al Jobs Act, no al decreto Lupi, no al governo Renzi e no alla precarietà dell'istruzione e del lavoro. Questi i punti forti portati avanti dai manifestanti che hanno partecipato allo sciopero generale nazionale del 14 novembre.
"Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città". Con questo slogan una parte del corteo studentesco ha raggiunto piazza San Marco, dalla quale, passando per via Cavour, per piazza del Duomo, per via dei Cerretani ed anche per piazza Santa Maria Novella, hanno poi fatto tappa in via del Ponte alle Mosse dove si sono congiunti con il corteo dei lavoratori e centri sociali che alle 9.30 era partito da piazza Puccini.
"Si tratta di manifestazioni autorizzate ma che, interessando i viali, avranno ripercussioni sulla circolazione cittadina" ha sottolineato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti. Effettivamente sono stati molti i rallentamenti, soprattutto dopo che i due cortei si sono uniti ed hanno raggiunto Porta a Prato "tappa fondamentale della manifestazione - urla uno dei manifestanti dei Cobas - perché bloccando la città e le strade blocchiamo i loro incassi ed anche le loro truffe". Il centro era quasi inagibile nelle prime ore della mattina. Le forze dell'ordine e la polizia locale hanno sempre monitorato la situazione e cercato di dirottare il traffico urbano nelle zone meno ingolfate.
E' stato uno sciopero abbastanza tranquillo, musica, slogan, cori, ma anche rabbia e desiderio di ribellione. "Chiediamo cultura ci danno polizia, questa è la loro democrazia", "Contro il governo dell'obbedienza una sola risposta: resistenza", questi i ritornelli più significativi e ripetuti più volte da entrambi i gruppi manifestanti.
Infine passando per Via Luigi Alamanni, e quindi costeggiando la stazione di Santa Maria Novella, il corteo di circa duemila manifestanti è giunto alla Fortezza da Basso.
