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Cronaca

L'alimentare artigiano resiste alla crisi e non licenzia

Rapporto di Cna che attacca sul regolamento Unesco del Comune: "Obiettivo 70% filiera corta danneggia 200 imprese"

Il settore alimentare artigiano fiorentino resiste alla crisi e tiene sul fronte occupazionale. E' quanto emerge dall'Osservatorio di Cna Firenze: secondo il 40% degli intervistati l'andamento del fatturato 2015 ha mantenuto un trend stabile rispetto all’anno precedente, per il 28% addirittura migliore e per il 23% in diminuzione.

Il 42% degli imprenditori dichiara di credere in un aumento del fatturato per il 2016, mentre il 41% crede in una sostanziale stabilità. Il 61% del campione dichiara di aver mantenuto stabile dal 2014 al 2015 il numero degli addetti, mentre il 22% avverte un aumento, e il 17% una diminuzione. Per il futuro, cresce al 70% la percentuale di quelli che prevedono di mantenere stabile l'occupazione, mentre il 21% è ottimista e pensa ad un aumento. Soltanto il 9% teme una diminuzione del personale.

Il canale di interazione con la clientela maggiormente utilizzato è quello della vendita diretta (60%). Cna torna a criticare anche il regolamento Unesco adottato dal Comune di Firenze, definito con "norme condivisibili”, ma che "rischiano di penalizzare le attività di produzione e vendita di alimenti, anche di alta qualità".

"Riteniamo sbagliato l’obiettivo della soglia del 70% dei prodotti di filiera corta perché nella pratica non è realisticamente perseguibile – ha spiegato il presidente dell'associazione Andrea Calistri - si possono raggiungere gli stessi obiettivi con l’adozione, condivisa dalle associazioni di categoria, di procedure di qualificazione  dell’intero settore, evitando fenomeni di concorrenza sleale. Il nuovo regolamento Unesco per il settore alimentare pone seri problemi per le oltre 200 imprese del centro storico: rischia di avere ripercussioni negative in termini di crescita e di opportunità di mercato a causa dei costi di adeguamento, dei vincoli alla vendita e somministrazione dei soli prodotti locali". 

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