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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Terrorismo, dopo l'attentato a Barcellona fioriere antisfondamento in centro

Nessuna strada chiusa. Installazione di sistemi di difesa passiva che possano scongiurare quanto avvenuto nella città catalana. Prossima settimana Boeri in città a parlare con l'amministrazione

Niente new jersey o blocchi di cemento. Bensì fioriere, ovviamente antisfondamento, o vasi capaci di accogliere anche delle alberature. Dopo l'attentato di Barcellona la sicurezza di Firenze passa anche da scelte esteticamente gradevoli, come ipotizzato ieri dal sindaco Dario Nardella che ha sposato l'idea dell'architetto Stefano Boeri. Quest'ultimo la prossima settimana sarà in città per incontrare il sindaco proprio per discutere sulla sua soluzione di utilizzare quercie e alberi al posto dei blocchi di cemento. 

La soluzione delle fioriere "massicce" è emersa al termine del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) convocato in prefettura e presieduto dal vicario di Palazzo Medici Riccardi Tiziana Tombesi (il prefetto Alessio Giuffrida è in ferie) e che ha visto sedersi al tavolo l'assessore comunale alla Sicurezza Federico Gianassi (Nardella è impegnato a Rimini nel meeting di Comunione e Liberazione).  

Prefettura e forze dell'ordine hanno segnalato quali sono i luoghi sensibili per la presenza di turisti. Oltre però a segnalare le esigenze di accesso nel centro storico. Una ventina i tratti ritenuti prioritari tra cui: Via Martelli, Via de’ Cerretani, Via de’ Pecori, Via dell’Oriuolo/Piazza del Duomo, Via dei Calzaiuoli, Piazza San Lorenzo, Lungarno Diaz, Piazza Santa Croce.

FIORIERE NON BLOCCHI DI CEMENTO

Strumenti di protezione "che però - ha detto Gianassi - non è necessario siano blocchi di cemento". Per questo, ha ribadito, "non li metteremo, ma useremo altri strumenti per la protezione dei cittadini, ad esempio fioriere o vasi capaci di contenere alberature. Tra una cosa bella o una brutta, preferiamo installare una cosa bella". I tecnici di Palazzo Vecchio, quindi, in stretto raccordo con la prefettura, già nel pomeriggio daranno vita ad una prima riunione operativa. Poi, da domani, il Comune dovrebbe già piazzare i primi dissuasori di velocità. 

"Dissuasori" e non barriere perchè, sottolinea sempre Gianassi, "non si tratta di uno sbarramento visto che non cambiano i titoli di accesso". Durante il Cosp, infatti, "non c'è stata posta nessuna esigenza sul blocco degli accessi e non modificheremo la viabilità, se non per piccoli dettagli". E qui è il direttore generale del Comune, Giacomo Parenti, ad illustrare la logica con cui si muoveranno amministrazione e prefettura: "Non vogliamo chiudere il centro storico come se fosse una fortezza. Abbiamo scelto soluzioni tecniche diverse di deterrenza".

Ma come funzionerà? Come esempio si fa riferimento a via dei Calzaiuoli: "Non una barriera, ma più punti", quindi vasi dissuasori lungo una delle arterie pedonali più frequentate del centro nel suo collegare il Duomo con piazza della Signoria. In pratica i mezzi, come ambulanze, taxi, camioncini o furgoni del carico e scarico, potranno entrare ma dovranno procedere a zig-zag, così da limitarne e di molto la velocità. L'obiettivo, aggiunge Gianassi, "è quello di proteggere tutto il centro storico, in particolare il Duomo che è la zona più sensibile". 

Poi l'area di San Lorenzo, piazza San Marco, con il museo dell'Accademia che dista poche decine di metri. "Una ventina", in tutto, i luoghi finiti sotto la lente di ingrandimento. Il fine, subentra il vicario Tombesi, è quello "di proteggere il centro storico. Quindi sono state esaminate le direttrici che conduco in centro in maniera assolutamente non protetta".  Le protezioni per ora non saranno installate nell'area di Piazza Pitti- perchè "con il sistema delle cantierizzazioni che procedono, gli accessi dalla parte opposta della città sono già contingentati", dice Parenti, e sui lungarni Acciaiuoli e degli Archibusieri, la strada che lambisce gli Uffizi: "Lì per ora- continua il direttore generale- non è prevista nessuna misura. Ma siccome le postazioni individuate sono più di venti, intanto partiamo e poi tareremo il sistema nella maniera migliore".  
Per partire, però, servono fioriere di una certa dimensione. Lo fa notare lo stesso Parenti: "Non possono essere come i vasi di plastica messi in piazza San Firenze. Servono dimensioni tali che abbiano un peso similare a quello di una barriera new jersey".
 

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