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Cronaca

I fiorentini: "Codice della strada? Lo conosco ma non lo rispetto!"

Sondaggio tra gli automobilisti gigliati: alta velocità (60%), mancato uso della cintura di sicurezza (42%) e guida in stato di ebrezza (23%) le infrazioni ammesse più spesso

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

È più grave non conoscere le regole oppure scegliere deliberatamente di violarle? Sicuramente, quando si è alla guida di un'auto, entrambi i comportamenti sono pericolosi. Da quanto emerge dall'ultima ricerca dell'Osservatorio Linear dei Servizi commissionata a Nextplora gli automobilisti fiorentini conoscono il codice ma ammettono spesso di non rispettarlo. Nessuna esitazione infatti nell'indicare che la guida in stato d'ebrezza sia altamente irresponsabile e pericolosa secondo il 77% del campione intervistato, ma allo stesso tempo, dato allarmante, indicata come una delle infrazioni stradali più commesse sulle strade del capoluogo toscano secondo il 23% degli automobilisti gigliati. Stesso dicasi per quanto riguarda il "bruciare" il semaforo: ben il 77% è consapevole che sia altamente pericoloso ma di contro un 16% ammette che sia abitudine comune ignorarlo. Il copione non cambia nemmeno quando si parla di rispettare i limiti di velocità: più di un fiorentino su due (54%) condanna apertamente questo comportamento da pirata della strada, salvo poi ammettere che è addirittura l'infrazione che si commette più spesso (60%). Che dire poi delle cinture di sicurezza? Nonostante tutti sappiano che sono obbligatorie per legge, ben il 42% degli automobilisti del capoluogo toscano ammette di non utilizzarle in tutte le situazioni.

Ad avvalorare ancor di più questo scenario ambiguo si aggiunge l'approccio poco ortodosso dei gigliati nella guida in autostrada. Addirittura il 57% degli automobilisti intervistati dichiara, durante il tragitto, di occupare quasi sempre la corsia di sorpasso e laddove sono presenti le tre corsie, quella centrale, pur sapendo che il codice della strada indica di utilizzare la corsia più a destra possibile. Non va meglio se si parla di sorpasso in autostrada: per la metà del campione intervistato (50%) lo si segnala facendo uso dei fari abbaglianti nei confronti di chi ci precede o avvicinandosi il più possibile al veicolo da superare ignorando le distanze di sicurezza (34%).

Capitolo rotatorie. L'84% degli abitanti del capoluogo toscano è dell'idea che siano più pratiche e funzionali allo smaltimento del traffico, oltre ad abbellire il paesaggio urbano, ma purtroppo ancora un 8% non conosce la modalità di precedenza quando le si utilizza: fortunatamente il restante 92% sa che se non indicato diversamente da cartelli stradali la regola del codice della strada prevede che ha precedenza chi è già nella rotatoria.

Tuttavia gli ultimi dati recenti fanno ben sperare. Ad addolcire questo scenario ci pensano i dati dei primi due mesi di quest'anno, che rispetto allo stesso periodo del 2011, parlano di -11,5% incidenti, -22,7% di vittime e -14,5% di feriti.

Rispetto all'obiettivo fissato dall'UE nel Libro Bianco del 2001, che prevedeva la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010, l'Italia ha raggiunto una diminuzione del 42,4% del numero dei morti, valore in linea con la media europea UE27, pari al -42,8%. Il prossimo obiettivo tracciato dalla Commissione Europea per il periodo 2010-2020, è sicuramente ambizioso e allo stesso tempo da perseguire: dimezzare di nuovo il numero complessivo di morti sulle strade dell'Unione europea. L'Italia è sulla strada giusta e speriamo che non sia solo per la crisi che ci fa usare di meno l'auto!.

"Quando siamo alla guida, in strade urbane come in pista, il rispetto delle regole risulta fondamentale per la sicurezza - afferma Lucio Cecchinello, ex pilota di MotoGP e attuale Team Manager della squadra LCR Honda, con cui Linear sta sviluppando un progetto sulla sicurezza- quando siamo al volante dobbiamo pensare sempre di più che siamo responsabili non solo della nostra incolumità ma anche di chi abbiamo a bordo e degli altri automobilisti e pedoni che incrociamo durante il nostro spostamento".

 

 

 

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