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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Pdl: in Regione contro Della Valle, in Comune contro Renzi

Dopo la lettera di Della Valle a parlare è Marchesi: "Firenze è abituata, ed i tifosi viola lo sono ancor di più, a ragionare col cuore, con la passione, e diffidano dei matrimoni di interesse"

Ieri dopo la lettera del presidente onorario della Fiorentina Andrea Della Valle, il primo ad uscire allo scoperto è stato il sindaco di Firenze Matteo Renzi, dichiarando di nutrire verso la proprietà della squadra la “massima fiducia, amicizia e stima istituzionale”. Parole di sostegno e di distensione, una mano tesa verso una presidenza mai troppo amata in città. Il tentativo forse di creare un nuovo asse tra i Della Valle e Palazzo Vecchio, che in questi anni è andato avanti a singhiozzo; solido fin quando non si parla di Cittadella. Dopo la stima del primo cittadino oggi è la volta delle prese di posizione della minoranza politica, cittadina e regionale. La voce più dura arriva da Paolo Marchesi, consigliere regionale del Popolo della libertà, che ieri in una nota ha sottolineato il vero “peccato” commesso dai Della Valle: “Firenze è abituata, ed i tifosi viola lo sono ancor di più, a ragionare col cuore, con la passione, e diffidano dei matrimoni di interesse”. Come dire, la Fiorentina non è un’azienda, il sentimento viola non può essere inglobato o incasellato in uno scacchiere industriale. Questione sentimentale, insomma; il viola come corredo culturale della città. Se quanto detto non bastasse Marchesi rincara ancora di più la dose e precisa: “non percepiamo più un vero progetto, semmai un senso di ulteriore allontanamento da parte vostra e di ridimensionamento delle ambizioni. Le scelte aziendali dell'ultimo periodo sono sempre distanti dal cuore dei fiorentini, quasi a sottolineare il distacco o la scarsa stima nei nostri confronti”. Ce ne ha per tutti il consigliere regionale del Pdl, anche sul segnale richiesto ieri alla città dal presidente onorario Andrea Della Valle: “la gran parte dei tifosi vi ha dato un segnale educato, composto e intelligente. Ve lo hanno dato proprio là dove un imprenditore tiene di più: il portafoglio. Quasi come a dire che il matrimonio, se deve essere solo di interesse, andrà avanti, ma almeno che l'interesse sia reciproco”.
Poco dopo la nota di Marchesi, la polemica si sposta nelle aule di Palazzo Vecchio. Se in regione l’attacco del gruppo di minoranza è stato frontale e tutto diretto contro la proprietà della società, in Comune il tema Fiorentina diventa un buon alleato da ritorcere contro il sindaco Renzi e l’attuale maggioranza. Stavolta è tutto il gruppo ha parlare: “il sindaco Renzi su Cittadella e nuovo stadio continua a giocare con le parole, a lanciare fumo negli occhi alla città, ai tifosi ed alla Fiorentina. Non possiamo quindi che condividere, a tale riguardo, quanto espresso dal presidente onorario della Fiorentina: è ora che Renzi parli chiaro e dica le cose come stanno. Sulla Cittadella e il nuovo stadio il primo cittadino da due anni fa promesse a vuoto: ci dica se questa amministrazione ha un progetto, un terreno e se vi è la reale possibilità di realizzare un nuovo impianto sportivo”. 
 
PRANDELLI E “Il TAPIRO VIOLA” - “Era solo una goliardata, una bischerata, ho risposto per cortesia come faccio con tanti tifosi in giro per l'Italia che mi vogliono consegnare un oggetto ricordo”. Così il ct della Nazionale Cesare Prandelli ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano dell’episodio avvenuto tra lui ed alcuni tifosi viola, che tanto ha fatto infuriare la presidenza della squadra. L’episodio: domenica sera il ct, amatissimo dalla tifoseria, ha ricevuto a Coverciano una statuetta da gruppetto di tifosi della Fiorentina. Prandelli si è intrattenuto con loro qualche minuto. Apriti cielo; questo incontro informale ha mandato su tutte le furie la società viola che, irritatissimi, ha investito del caso la federazione. Una piazza, a parer loro, già troppo surriscaldata per inserire altra legna da ardere, altre distrazioni o nostalgie pericolose. In conferenza stampa ieri, dopo le polemiche acidissime di inizio settimana, l’ex mister della Fiorentina si è presentato con la statuina incriminata, un giocatore di gol viola, ed ha spiegato i fatti: “un paio di mesi fa, all’Ugolino, ho perso una partita a golf con Antognoni e i ragazzi della curva, gli stessi che prima di Italia – Far Oer mi consegnarono una targa sotto la Fiesole, promisero che mi avrebbero regalato un tapiro da golfista. Domenica ero in camera mia, stavo seguendo la partita del Napoli quando mi hanno chiamato dalla portineria per dirmi che volevano consegnarmi un omaggio. Mi sembrava scortese mandarli indietro, li ho incontrati per una ventina di minuti e mi hanno dato la statuetta”. Prandelli su questo è lapidario e non fa un passo indietro: “se lo rifarei? Non si è trattato di un incontro istituzionale o ufficiale, certo che lo rifarei, mi sembra buona educazione contraccambiare l’affetto. Una signora è venuta qui da Novara per darmi una targa, e che cosa avrei dovuto fare, mandarla indietro?"
 

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