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Cronaca

Fiaccolata per il lavoro: no alla chiusura di Seves, Sun Chemical e Richard Ginori

I lavoratori sfilano a Castello contro la scomparsa di tre aziende produttive d'eccellenza. E attaccano: "Per gli sbagli delle dirigenze paghiamo noi col posto di lavoro"

Oltre cinquecento persone hanno preso parte ieri sera alla fiaccolata organizzata nel quartiere del Sodo per esprimere solidarietà ai lavoratori e dire no alla chiusura di Seves, Richard Ginori e Sun Chemical, aziende d’eccellenza eppure a forte rischio di scomparsa. “Non possiamo permettere che un patrimonio così importante per il settore produttivo di Firenze e dintorni sia smantellato per colpe che spesso ricadono sulla cattiva gestione imprenditoriale”, commenta Bernardo Marasco, segretario generale di Filctem Cgil Firenze.

Oltre che sul piano produttivo e per il rischio di una sempre maggiore deindustrializzazione del territorio, la situazione è drammatica anche dal punto di vista occupazionale: nel complesso si parla di circa 500 lavoratori, con altrettante famiglie alle spalle. Per non parlare delle conseguenze sull’indotto.

“Dopo vent’anni nella stessa azienda mi ritrovo a 50 anni senza lavoro e senza alcuna prospettiva”, dice Luigi, dipendente della Sun Chemical, specializzata in inchiostri per la stampa e la cui proprietà ha da pochi giorni annunciato la chiusura dello stabilimento fiorentino, in zona Castello, dal prossimo 30 aprile. “Eravamo 250 dipendenti, col tempo siamo rimasti una settantina”, aggiunge Gianni. I lavoratori, dopo i contratti di solidarietà, la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, si appellano alle istituzioni per una soluzione che scongiuri la chiusura.

Destino simile per i lavoratori della Seves, dalla cui sede in via Reginaldo Giuliani ha preso il via il corteo. La fabbrica, specializzata in mattoni in vetrocemento di alta qualità, è in difficoltà da tempo, con gli oltre cento lavoratori che da anni sopravvivono grazie ad ammortizzatori sociali e cassa integrazione. Anche in questo caso sotto attacco è la gestione imprenditoriale.

Fiaccolata per il lavoro a Castello



“Gli errori dei manager ci sono stati, accanto ad una eccessiva finanziarizzazione dell’economia. Mi appello agli imprenditori affinché scommettano su realtà produttive di alta qualità che competenze ed eccellenza per stare sul mercato”, dice l’ex vicesindaco e neodeputato Dario Nardella, presente con la neosenatrice Rosa Di Giorgi, il segretario della Camera del Lavoro Mauro Fuso, il presidente della
Provincia Andrea Barducci, quello del quartiere 5 Federico Gianassi. C’era anche l’altro Gianassi, Gianni, sindaco di Sesto Fiorentino, comune dove risiede la Richard Ginori, le cui porcellane sono famose nel mondo ma anch’essa, assieme ai 302 lavoratori rimasti, sull’orlo del baratro. In questo caso si attende con ansia la seconda asta, per trovare una nuova proprietà, dopo che la prima è andata deserta.  “Lavoro e dignità”, chiedono i lavoratori in corteo, percorrendo via Giuliani, via Carlo del Greco e via delle Panche, prima di fare ritorno alla piazzetta del Sodo. Alle tre situazioni di crisi si è da pochi giorni aggiunta l’ennesimo annuncio di chiusura, quello della filiale fiorentina di Renault: “Altri 50 lavoratori - commenta amaro uno di essi, Piero -, che rischiano di ritrovarsi in mezzo a una strada”. “Ci siamo abituati ai quotidiani annunci di perdita di lavoro – parla nel megafono uno dei più agguerriti
manifestanti -, dimenticandoci che la normalità dovrebbe essere un’altra, quella di avere un lavoro e una dignità”.

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