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Cronaca Scandicci

Scandicci, ex ISI: truffa aggravata e bancarotta fraudolenta, tre arresti

La guardia di finanza sta arrestando tre persone della ex Isi per truffa e bancarotta fraudolenta. Le fiamme gialle stanno svolgendo perquisizioni numerose province

La guardia di finanza sta eseguendo tre misure cautelari personali nei confronti dell’ ex amministratore dell'Italia Solare Industrie, Massimo Fojanesi, il rappresentante italiano della Mercatech Limited e Mercatech Inc. e l'ex direttore del personale della ISI. Per Fojanesi è  stata disposta la misura cautelare in carcere mentre per i manager quella domiciliare. Le fiamme gialle hanno sequestrato in via preventiva 14,8 milioni di euro, tra conti correnti, titoli e quote di società. I tre sono accusati di truffa aggravata e bancarotta fraudolenta.

Intanto, sempre nell'ambito dell' operazione denominata "truffa solare", 160 finanzieri stanno dando esecuzione a 45 perquisizioni nelle provincie di Firenze, Roma, Viterbo, Milano, Treviso, Rieti, Terni, Avellino, Palermo e Trapani.
L’indagine nasce dal fallito tentativo di riconversione industriale dello stabilimento di Scandicci, prima sede delle Electrolux Italia, promesso dagli amministratori della società Italia Solare Industrie(ISI) controllata dal gruppo statunitense “Mercatech”.  
 
STORIA - La vicenda è iniziata nel 2008 quando l’ Electrolux decise di chiudere lo stabilimento dove da anni produceva frigoriferi. Per ridurre l’impatto sociale della chiusura, l’azienda offrì il sito produttivo a chi sarebbe subentrato, nel caso un gruppo di società umbre: Energia Futura S.r.l. e Sol Energes S.r.l. (quest’ultima divenuta poi Italia Solare Industrie). Il  piano industriale di rilancio annunciato da Isi prevedeva investimenti per 45 milioni di euro. Tutto andava a gonfie vele ottenendo l’avvallo della precedente proprietà e il sì di sindacati e Ministero del Welfare. 

Le indagini, realizzate con l’analisi di bilanci, atti societari e flussi finanziari, hanno però fatto venire alla luce distrazioni patrimoniali per circa 12,9 milioni di euro nonché una truffa a seguito di alcune erogazioni pubbliche. La Regione Toscana è stata la prima vittima del raggiro, visto che investì oltre 1,9 milioni di euro per la formazione del personale e lo sviluppo di nuove tecnologie in base al "fittizio" piano di riconversione che prevedeva non più la produzione di frigoriferi ma di impianti fotovoltaici.  

Si tentarono anche altri tentativi di truffa, non andati però a buon fine, ancora nei confronti della Regione (1 milione di euro per l’attività di ricerca)  e poi dell’ INPS per l’erogazione della cassa integrazione ordinaria sostenendo di attendere l’arrivo di alcune commesse.
Da quanto scoperto dalla guardia di finanza non esisteva alcun sostegno economico e tecnico per sostenere quel piano industriale ne gli investimenti, 45 milioni di euro, per poi rilanciare l’azienda scandiccese. Falsa anche l’esistenza di ordini per 570 milioni di euro.

TRIBUNALE - Proprio tre giorni fa per la ex Isi è stata rimessa all’asta dal tribunale fallimentare. Si tratta del secondo tentativo di vendere la ex Isi, dichiarata fallita lo scorso giugno, dopo che l'aggiudicazione all'asta da parte della Easy Green, la società che avrebbe dovuto subentrare, è decaduta a causa del mancato versamento della somma necessaria nei termini fissati.

OPERAI - Rabbia e sconcerto tra gli operai della ex Isi  che recentemente si sono rivolti a uno studio legale per "chiedere i danni per gli anni di mancato lavoro e la mancata possibilità di accedere alla mobilità". I lavoratori hanno anche spiegato che stamani "sono venuti in fabbrica i magistrati insieme al curatore fallimentare per acquisire materiali" relativi all'inchiesta.



 

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