Eutanasia Massimiliano: Felicetta Maltese va ad autodenunciarsi dai carabinieri

Felicetta Maltese, la pensionata fiorentina di 71 anni che insieme a Marco Cappato e alla giornalista Chiara Lalli ha aiutato Massimiliano Scalas, l'uomo di 44 anni malato di sclerosi multipla, a raggiungere la Svizzera per morire, è entrata stamani nella caserma dei carabinieri in piazza della stazione, a Firenze, per autodenunciarsi per il reato di aiuto al suicidio.

Stessa cosa per Cappato e Lalli. Scalas, residente a San Vincenzo (Livorno) si era rivolto all'associazione Luca Coscioni per porre fine alle sofferenze che sopportava dal 2016. Felicetta Maltese, iscritta all'associazione e attivista della campagna Eutanasia Legale, la giornalista e bioeticista Chiara Lalli e Cappato, rischiano ora fino a 12 anni di carcere.

Felicetta Maltese: "Libertà di scelta è come l'aria che respiriamo"

"L'ho fatto nel rispetto della libertà di scelta, faccio la volontaria, principalmente mi occupo di persone anziane non deambulanti o non vedenti, le aiuto ad andare a fare le visite, le terapie, le analisi quello che vogliono. Aiuto le persone a fare ciò che desiderano: vogliono vivere? Io le aiuto a vivere. Vogliono fare un'altra scelta? Io le aiuto perchè la libertà di scelta è una cosa importantissima: è come l'aria che si respira, e se non si è liberi si respira male" spiega l'attivista dell'associazione Luca Coscioni, Felicetta Maltese, al termine della autodenuncia alla caserma dei carabinieri.

"Non ci dovrebbe essere costrizione - aggiunge Maltese - bisognerebbe che le persone siano libere di accettare e di sapere fino a che punto riescono a tollerare la sofferenza. Molte persone che ho sentito mi hanno detto 'se sapessi di poter scegliere quando non ce la faccio più vivrei più sereno' e la penso proprio così anche io, perchè essere costretti dalla sofferenza e dalle leggi che ci sono a fare delle scelte non proprio libere non è giusto".