Centro, tentano estorsione su un cantiere: “100mila euro per andare avanti”
Tre uomini sono stati arrestati dopo aver tentato di estorcere denaro su un cantiere di un fondo tra via Verdi e via dei Pandolfini. “Sappiamo dove abitate e dove lavorate”
Ieri la polizia ha arrestato in pieno centro storico tre uomini, un italiano di 31 anni e due cittadini albanesi di 19 e 29 anni, tutti residenti a Prato, con l'accusa di tentata estorsione. Intorno all’ora di pranzo il terzetto si è presentato davanti a un cantiere tra via Verdi e via dei Pandolfini, avvicinando uno dei soci della società che aveva rilevato il locale, cominciando a chiedere del denaro. Il tutto palesato davanti all'archittetto che segue i lavori e gli operai presenti.
Lavori avviati dopo che la società era riuscita ad acquistare l’immobile a seguito della conclusione del rapporto di locazione tra il precedente proprietario e l’affittuario.
Gli arrestati, ora detenuti a Sollicciano, in attesa che sul caso si esprima il gip, sono arrivati quasi subito al dunque: “Dateci 100mila euro per andare avanti”, millantando anche possibili blocchi nei lavori se solo avessero voluto. Il trio ha usato frasi minacciose del tipo: “Sappiamo dove abitate e dove lavorate”. E “se non volete avere problemi, pagate”. Il tutto accompagnato da un intimidatorio segno della croce terminato con il gesto del taglio della gola.
La situazione era diventata talmente anomale e surreale che alcuni dei presenti sul cantiere hanno chiamato il 113. E proprio tra una frase minatoria e l’altra sul posto sono arrivati gli uomini della squadra volante.
Come hanno visto le 'lucette' uno dei fermati ha esclamato: “Qua cominciamo male”. Gli agenti hanno braccato il trio e raccolto le testimonianze, ripercorrendo i fatti avvenuti poco prima. Dai riscontri è emerso che l’italiano, Matteo Pini, aveva precedenti per stupefacenti, furto e invasione di edifici. Mentre il 19enne in precedenza era stato denunciato per furto aggravato.
