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Cronaca

Rossi e il 'treno socialista': "Più posti in seconda classe"

Il presidente della Toscana: "Seconda classe strapiena e prima classe vuota: ingiustizia metafora della società capitalista"

A chi non è mai capitato di salire su un vagone super affollato, spostarsi in prima classe e scoprire un vagone quasi vuoto? Ieri, su un FrecciaRossa di Trenitalia, è capitato anche al presidente della Regione Enrico Rossi, che con un post su Facebook ha mostrato tutta la sua indignazione.

Rossi, ricordando che "sono su un frecciarossa ad alta velocità per niente paragonabile alle ristrettezze e ai disagi di molti treni regionali, scrive che "quello che indigna è il fatto che, a fronte dell'affollamento in classe standard, più della metà del treno sia quasi vuoto, riservato ad altre tre classi, premium, business e executive, e che si vada dai 68 posti in un vagone standard ai soli 8 nel vagone executive, per lo più vuoti. Non vi sembra uno spreco, un' esagerazione e allo stesso tempo un'ingiustizia? A me sì".

Il presidente dell Toscana, lanciando l'idea di una freccia "davvero rossa", usa la metafora dell'esperienza in treno per un'analisi più ampia della società, vedendo "il problema della ridistribuzione dei posti sui treni come metafora di una società ingiusta. Sono in treno in classe standard, quella di base, piena di persone e bagagli. Sono certo che se facessimo un conto si scoprirebbe che il biglietto alle classi più alte lo paghiamo in buona parte noi che viaggiano in standard con i nostri biglietti. Questo avviene anche nella società in generale, dove ha trionfato il capitalismo liberista e finanziario".

"Per questo sono convinto che la cura giusta vada trovata negli ideali socialisti che hanno a cuore l'eguaglianza e la solidarietà. 
Il mio treno socialista - prosegue il presidente della Regione -, ridistribuirebbe i posti sui vagoni per fare stare tutti meglio e ottimizzerebbe gli spazi per consentire qualche modesta differenziazione che è giusto che sia mantenuta per esigenze particolari, per attitudini e scelte individuali. Questo consentirebbe a più persone di montare sul treno dando un contributo alla crescita economica, essendo noto che i poveri sono tanti e che hanno una propensione alta al consumo, come dicono gli economisti".

Infine, nell'epoca dell'apparente annebbiamento della divisione tra destra e sinistra, una scelta netta: "Invece manterrei inalterato il nome frecciarossa, poiché il rosso esercita su di me un fascino irresistibile".

In serata è arrivata la risposta di Barbara Morgante, amministratore delelgato di Trenitalia: "Il presidente Rossi certamente sa che il Frecciarossa è un treno a mercato: non gode di finanziamento pubblico e consente a tutti di viaggiare con il massimo comfort.
A questo va aggiunto che il Frecciarossa 1000 è stato progettato e costruito per rispondere ai diversi bisogni di trasporto dei clienti. Ciononostante il numero dei posti del livello standard è il 65% del totale, con un’ampia gamma di prezzi disponibili. Tutti i livelli di servizio hanno un elevato tasso di occupazione a conferma che il mix proposto è adeguato alle esigenze della clientela. Ricordiamo invece che è anche questo mix che consente di mantenere l’equilibrio economico del servizio. Al contrario di quello che lei sembra proporre, con molta probabilità un aumento dei posti nella classe standard a detrazione della classe business porterebbe ad un aumento del prezzo di tutti i biglietti".

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