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Cronaca

Gioco d'azzardo on line: 9 arresti, sequestrate 14 sale gioco e beni per 8,5 milioni

Truffa e associazione a delinquere, maxi operazione della Guardia di Finanza. Il procuratore Creazzo: “Con il decreto intercettazioni sarebbe stato più difficile”

Maxi operazione della Guardia di Finanza questa mattina all'alba, intervenuta con oltre 100 militari del Comando Provinciale di Firenze per sgominare quella che gli inquirenti ritengono una vera e propria organizzazione criminale dedita alla truffa nel gioco d'azzardo on line.

Nove le persone arrestate, tutte ai domiciliari, accusati di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo del gioco d’azzardo e truffa: sette italiani, un cittadino cinese e uno albanese, tra Prato, Pistoia, Empoli e Venezia.

E proprio a Venezia stava il 'dominus' di tutta l'organizzazione, un imprenditore veneto 50enne che controllava a distanza, grazie ad un sofisticato sistema di videosorveglianza e a piattaforme telematiche ad hoc, una serie di video giochi e slot machines sparse tra Toscana, Lazio, Veneto, Marche ed Emilia Romagna.

Le slot, posizionate in sale giochi clandestine camuffate da associazioni sportive dilettantistiche, circoli culturali o internet point,  erano 'truccate' e i primi a rimetterci erano gli stessi giocatori, in quanto le vincite e le perdite erano fissate a priori. L'imprenditore veneto poteva addirittura, a distanza, bloccare ogni vincita o cancellare tutti i dati delle operazioni on line in caso di controlli.

Grazie ad una piattaforma informatica illegale i video giochi e e le slot machine non erano allacciate alla rete dei Monopoli di Stato, quindi sconosciute al fisco, e collegate invece ad un server posizionato sull'isola di Malta, dove veniva trasferito il denaro accumulato con le scommesse, evadendo le tasse.

E' stato impossibile, per il momento, effettuare sequestri sull'isola di Malta, ma la Procura fiorentina ha deciso di agire viste le dimensioni delle truffe in essere. Una prima stima calibrata su sole 3 sale gioco illegali ha consentito di quantificare giocate mensili per oltre 10 milioni di euro e un'imposta evasa (per le 3 sale) di circa 6 milioni di euro.

In tutto sono 14 le sale da gioco sequestrate, tra Firenze, Prato, Empoli, Bologna e Roma (altre 10 sale gioco hanno cessato “l'attività” nel corso delle indagini, partite nel 2013). Sotto sequestro anche beni immobili e mobili per un valore complessivo di oltre € 8,5 milioni di euro. Trenta perquisizioni si sono svolte nelle province di Firenze, Roma, Venezia, Prato e Pistoia.

L'operazione, 'Doppio Jack', è scattata in esecuzione all'ordinanza degli arresti domiciliari disposta dal Gip di Firenze  Angelo Pezzuti, su richiesta del procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo. Proprio il procuratore Creazzo, al termine della conferenza stampa di questa mattina in Procura, ha rilanciato le critiche al decreto del governo sulle intercettazioni, in via di approvazione.

“Il sistema dei 'trojan' usato nelle intercettazioni telematiche è stato decisivo per scoprire la piattaforma informatica illegale, ma la nuova legge sulle intercettazioni impedisce di usarlo per reati di associazione a delinquere 'semplice' (a differenza per esempio di quella a stampo mafioso, ndr) come quello di oggi, anche quando potrebbe essere essenziale alle indagini. Questa - ha voluto sottolineare Creazzo -, è l'ultima volta in cui l'abbiamo potuto utilizzare. In futuro sarà più difficile effettuare indagini come quelle che hanno portato all'operazione odierna, è bene che si sappia”.

VIDEO - L'operazione della Guardia di Finanza

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