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Cronaca

"Trasferimento o a casa": aut aut per 44 del gruppo Vuitton

La Emilio Pucci lascia Firenze, la protesta dei sindacati

La Emilio Pucci (artigianato italiano, lusso, colore e design), azienda del gruppo Vuitton (tra cui si annoverano marchi come Fendi, Celine, Dior, Bulgari), ha deciso di lasciare la sede di Firenze per riunire le funzioni su due poli: uno produttivo a Bologna, e l'altro (creativo e commerciale) a Milano. Ai 44 dipendenti (tutte alte professionalità della moda, molti i giovani) della sede fiorentina della famosa maison è stato proposto il trasferimento a Milano tra gennaio e marzo 2017.

“Emilio Pucci deve restare a Firenze, il marchio non ha senso senza Firenze perché rappresenta la fiorentinità - protestano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil - siamo contrari ai trasferimenti dei lavoratori ma, in mancanza di possibilità di restare a Firenze, abbiamo chiesto condizioni di trasferimento migliori, salvaguardie per chi non vuole trasferirsi e per chi vuole magari affrontare un periodo di prova”.

In queste settimane tra azienda e sindacati, con passaggi anche in Regione, si sono svolti incontri e trattative per parlare delle condizioni dei lavoratori in trasferimento e di quelli non intenzionati a trasferirsi. Coi lavoratori disposti a trasferirsi, l’azienda ha condotto trattative individuali: un modus operandi che i sindacati hanno stigmatizzato. "Sui lavoratori non disponibili a trasferirsi era in piedi un tavolo di confronto tra azienda e sindacati - spiegano in una nota le sigle - una scadenza/ultimatum: su mercoledì scorso, 7 dicembre, l’azienda aveva posto il termine per i lavoratori per dire sì al trasferimento. Il tavolo stava portando ad un accordo, sulla base del via libera ad ammortizzatori sociali e di un incentivo economico. Ma, ad un’ora dalla scadenza dell’ultimatum, l’azienda ha ritirato qualsiasi proposta". 

“Ad ora quindi chi non vuole trasferirsi a Milano non ha nessuna tutela, nemmeno gli ammortizzatori sociali. E’ in pratica costretto a dimettersi. E’ molto grave che l’azienda si rimangi gli impegni, che dica ‘o ti trasferisci a Milano o ti dimetti’. C’è molta rabbia, molta delusione, noi chiediamo che l’azienda riapra le trattative sulla base delle condizioni precedentemente concordate. Siamo assolutamente stupefatti del fatto che un'azienda del gruppo Vuitton, gruppo attento alle relazioni sindacali, abbia una condotta simile. Dopo aver coinvolto la Regione ed il Comune, siamo pronti a portare la vertenza anche al Ministero dello Sviluppo economico, fino ad arrivare ai vertici del gruppo Vuitton a Parigi”, hanno detto stamani in conferenza stampa Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Firenze.

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