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Cronaca Centro Storico / Via Fiume

Duplice omicidio in via Fiume, i commercianti: "Shock per tutti" | FOTO

I titolari delle attività di via Nazionale conoscevano Kimberly, la transessuale uccisa: "Pensare che sembrava una zona tranquilla"

"Hanno ammazzato Kimberly? Non ci credo". E' il primo commento di un cliente dell'edicola in fondo a via Nazionale, a poche decine di metri dal palazzo dove questa mattina sono state uccise a coltellate una transessuale brasiliana di 45 anni (Kimberly) e una ragazza dominicana di 27. Una 25enne è invece rimasta ferita dopo essersi lanciata nel vuoto dal primo piano per fuggire dal killer, ricercato dalle forze dell'ordine.

Pare che in zona, tra via Fiume, via Nazionale e la stazione di Santa Maria Novella, Gilberto Manoel Da Silva fosse piuttosto conosciuta, anche se non col nome vero, ma con quello, appunto, di 'Kimberly'.

"Certo che la conoscevo. Qua in giro si vedeva tutti i giorni, non passava certo inosservata. Basta sfogliare una di queste qui (e indica una rivista di incontri per adulti, ndr) per trovare il suo nome, oppure su internet", prosegue l'uomo all'edicola. "Hanno ammazzato anche la russa?", chiede poi. No, la russa non l'hanno ammazzata, ma le parole dell'uomo confermano il giro di prostituzione nella zona.

"Sì, la vedevo spesso . Mi sembrava una persona tranquilla, non che la conoscessi personalmente", conferma l'edicolante, Mauro, da 20 anni in via Nazionale. "A me questa zona pareva migliorata, quando c'era il Cinema Italia (che trasmetteva film a luci rosse, ndr) c'erano più persone che disturbavano".

Anche Angela, titolare dell'orificeria Bracali, la parrucchiera lì accanto e le dipendenti del Bar Centrale descrivono, tutto sommato, una situazione piuttosto vivibile. "Altre parti della città sono messe peggio", dice Angela, che aggiunge:  "La transessuale uccisa? La conoscevo di vista, la vedevo spesso passare qui di fronte".

"L'accattonaggio continuo c'è, ma niente di più. Non avrei mai pensato potesse accadere qui una tragedia del genere", dice Vincenzo, titolare del Bar Alinari. Più critici, sull'altro lato di via Nazionale, i dipendenti della Cap Tours: "Ubriachi a dormire sull'ingresso dell'ufficio ci sono sempre. La zona? Sempre peggio, peggiora costantemente", si sfoga Lara.

All'angolo con via Fiume c'è un ristorante cinese, confinante con il palazzo dove è avvenuta la strage. Anche qui 'Kimberly' la conoscevano. "Ma non si erano mai creati problemi", dice una cameriera. Poi la strage di questa mattina. "Quello che è successo? Uno shock per tutti", conclude una ragazza addetta alle pulizie in uno degli alberghi di via Fiume.

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