Marciapiede “riservato” ai consumatori di crack, per i residenti difficile anche entrare in casa: "Situazione esasperante"
Difficile accedere al portone di casa per chi abita in via Canacci, il Comitato Palomar: “Siamo in piena emergenza, serve un presidio fisso”
Accesso vietato per consumo di droga. È accaduto ieri sera in via de’ Canacci, angolo via Palazzuolo, con alcuni abitanti costretti a “slalomeggiare” per arrivare al portone di casa, bloccato da un gruppo di ragazzi che stavano fumando crack.
A denunciarlo è il comitato di zona Palomar Palazzuolo in un post sulla pagina Facebook: “Alle 23.30 su quasi tutti i gradini dei portoni molti giovani (tutti uomini), pipette alla mano, si strafacevano di crack e alcol. Difficile persino entrare in casa. Stamattina una residente ha cercato invano di parlare con il comando dei carabinieri di borgo Ognissanti. Non è stata nemmeno ricevuta”.
Spaccio e consumo si spostano
L’accesso regolamentato al deposito bagagli di via Palazzuolo, a lungo “rifugio” per tossicodipendenti, così come la chiusura con revoca della licenza del Caffè Palazzuolo all’angolo con via Santa Lucia sono stati dei passi avanti, ma non certo risolutivi perché il problema si è spostato altrove: “Via de’ Canacci è sufficientemente appartata e ci sono anche dei gradini dove poter ‘consumare’ con una certa tranquillità vista anche la scarsa presenza di residenti. D’altronde ormai continuano a ristrutturare case solo per farci bed and breakfast; muoiono i nonni e i giovani ereditano una rendita”.
"Esasperante"
“È una situazione esasperante - aggiungono -. Ogni tanto vedi che all’improvviso si forma un gruppuscolo di persone e allora capisci che la droga è arrivata. Da tempo chiediamo aspettiamo risposte che non arrivano. Abbiamo aderito alla petizione lanciata dall’associazione Borgognissanti diretta al ministero dell’Interno per chiedere più sicurezza”. Oltre 1200 le firme raccolte e inviate al Viminale a fine luglio. “Nelle ultime settimane tra qui, Cascine e zona della stazione le cose stanno peggiorando e non capiamo perché non vengano presi provvedimenti”.
La richiesta di un presidio fisso
Spaccio e consumo di droga che inevitabilmente si portano dietro altri reati: “Sono in aumento i furti connessi alla tossicodipendenza, spariscono le biciclette, vengono spaccati i vetri delle auto per prendere praticamente niente, giusto i kit col cacciavite. Ma c’è anche un ristorante che in pochi mesi ha subito quattro furti. È davvero impossibile avere in zona un presidio fisso delle forze dell’ordine?”.
Richiesta che si aggiunge a quella di 200 poliziotti fatta ormai da mesi dall’amministrazione comunale, ma rimasta inascoltata e trasformata in polemica politica con il centrodestra cittadino che ha invitato Palazzo Vecchio a impiegare gli agenti della municipale nelle strade più a rischio, “non solo per le multe”, ed a stringere accordi con gli istituti di vigilanza privata. Difficile, a 10 mesi dalle elezioni, pensare che su questo punto si arrivi a una sintesi.