Con l’accusa di importazione dall’estero ed illecita detenzione di sostanza stupefacente, la polizia di Stato ha arrestato nei giorni scorsi un 60enne originario del Nord Europa, incensurato, sorpreso a ritirare un pacco proveniente dall’Olanda con all’interno due flaconi da 250 ml ciascuno di Gbl, la cosiddetta 'droga dello stupro', equivalenti complessivamente a circa un migliaio di dosi.

Il Gbl (acido gamma-butirrolattone), in ambito industriale, nascerebbe come solvente ma in molti Paesi, tra i quali l’Italia - che l’ha iscritto tra gli stupefacenti nelle tabelle del Ministero della Salute - è stato bandito per l’uso improprio che ne può essere fatto. Come noto, il fatto che la sostanza sia inodore e incolore fa sì che possa essere aggiunta a qualsiasi bevanda, causando a chi la assume una rapida perdita dei freni inibitori, sedazione, dissociazione e talvolta amnesia.

L'arresto

L'operazione è stata effettuata lo scorso lunedì mattina, durante un controllo, dalla sezione antidroga della squadra mobile di Firenze, che ha fermato l’indagato dopo che aveva appena ritirato il pacco presso un centro spedizioni a Sesto Fiorentino (FI). L’uomo ne avrebbe subito ammesso il contenuto di fronte agli agenti: due boccette di solvente per pavimenti ordinate online da un sito estero.

Scoperto con 1,5 litri di GBL, la droga dello stupro. Bastava per 3mila dosi

Ma le immediate verifiche sulla composizione della sostanza riportate sulle etichette, poi confermate anche attraverso specifiche analisi nei laboratori fiorentini della polizia scientifica, non hanno lasciato dubbi agli investigatori: si trattava proprio di un ingente quantitativo di Gbl.

Nonostante la potenziale destinazione illecita notoriamente associata all’utilizzo del Gbl, non sono emersi elementi a carico dell’arrestato riconducibili ad eventuali altri reati (oltre all’importazione della sostanza) commessi a seguito di usi impropri della droga su vittime inconsapevoli. Sulla base degli elementi sinora raccolti, il destinatario è stato al momento accompagnato al carcere di Sollicciano a disposizione dell’autorità giudiziaria.