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Cronaca

Terrorismo: drappo nero al Comune in memoria delle studentesse uccise a Kabul

Funaro e Albanese: “Atto intollerabile che mina il futuro delle nuove generazioni e il loro impegno per garantire una condizione migliore alle donne”

Un drappo nero in memoria delle studentesse che hanno perso la vita nell’esplosione dell’autobomba fuori dalla scuola femminile Sayed-ul-Shuhad, a ovest di Kabul, l’8 maggio scorso, è stato esposto questa mattina all’esterno della direzione istruzione del Comune, in via Nicolodi. Con questa simbolica iniziativa, proposta all’amministrazione comunale dall’Associazione cattolica internazionale al servizio della giovane - Acisjf presieduta da Adriana Barbecchi, il Comune esprime solidarietà e vicinanza alle donne e al popolo afgani.

Il drappo è stato esposto alla presenza, tra gli altri, delle assessore all’educazione Sara Funaro e alle pari opportunità Benedetta Albanese. Funaro, si legge in una nota del Comune, chiederà all'Anci di promuovere iniziative analoghe.

“L’attentato contro la scuola femminile è un attacco barbaro che colpisce civili innocenti e che fa soffrire”, hanno detto le assessore Sara Funaro e Benedetta Albanese, condannando condannato con forza quanto accaduto a Kabul.

“Far esplodere un’autobomba di fronte a una scuola proprio mentre le ragazze uscivano è un atto terroristico intollerabile - hanno continuato -, che mina il futuro delle nuove generazioni afgane e il loro impegno per garantire una condizione migliore alle donne e all’intero Paese”.

Acisjf: "Coinvolte in questa battaglia"

“Noi di Acisjf, in quanto associazione al fianco delle donne da oltre un secolo, in Italia e nel mondo, vogliamo condividere con le fiorentine e i fiorentini il nostro dolore e la nostra indignazione per quanto successo a Kabul - ha detto la presidente Adriana Barbecchi -. Ci sentiamo coinvolte in questa battaglia e pensiamo che non possiamo restare inermi, serve un segnale forte. È necessaria una netta presa di posizione da parte dell’opinione pubblica”.

Acisjf a livello internazionale, nazionale e locale si è schierata da sempre in difesa e a tutela delle donne. Nel 1914 si strutturò l'assistenza alle mondariso grazie a un'inchiesta nazionale svolta dai comitati di Acisjf in collaborazione con il Comitato di emigrazione e lavoro. Inoltre, dopo la Seconda guerra mondiale, sempre grazie alla segnalazione di Acisjf, venne affrontato il problema della tratta delle giovani donne, dove il tema della prevenzione fu uno dei capisaldi dell’Associazione.

“Oggi come allora non potevamo stare in silenzio di fronte a una strage di queste dimensioni - ha concluso la presidente Barbecchi -, dove la dignità e il diritto alla vita di tante giovani ragazze è stato calpestato e negato. Oggi vogliamo parlare non di ripartenza, ma di rigenerazione, dobbiamo tutelare i più deboli e Acisjf sarà sempre al loro fianco”.

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