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Cronaca Barberino Val d'Elsa

Fumi e cattivi odori dalla ciminiera della distilleria: il sindaco interrompe l’attività serale e notturna

A Barberino Tavarnelle (FI). Il provvedimento emanato a seguito dei controlli di Arpat

La distilleria Deta dovrà interrompere temporaneamente l'attività dello stabilimento, situato nell'area industriale di Barberino Val d'Elsa, nella fascia serale e notturna. È il contenuto dell'ordinanza che il sindaco David Baroncelli ha deciso di emettere come provvedimento contingibile e urgente, secondo il quale il divieto di accensione della combustione di buccetta entra in vigore da mezz'ora dopo il tramonto fino a due ore dopo l'alba, per un mese.

Il documento si pone l'obiettivo di contenere i disturbi e l'impatto che in questa fase transitoria, in attesa degli interventi successivi, il ristagno delle emissioni in atmosfera della distilleria ha arrecato alla popolazione generando effetti che si sono resi visibili soprattutto nella fascia serale e notturna. Le segnalazioni reiterate dei cittadini residenti nelle vicinanze, accolte e verificate dall’amministrazione direttamente e attraverso la collaborazione con Arpat, avevano evidenziato infatti la presenza di fumi e maleodoranze, diffuse e percepibili in special modo nelle ore successive al tramonto.

Distilleria Deta: allarme ambientalista, si muovono Lega e M5S

L'ordinanza del sindaco è stata emessa a seguito di un lavoro di controllo e monitoraggio attento e puntuale, diretto dai tecnici di Arpat in collaborazione con il Comune. L'agenzia ha rilevato che i fenomeni riscontrati sembrano riconducibili ad un prolungato ristagno ed accumulo nei bassi strati dell'atmosfera degli inquinanti emessi dalla combustione e dell'essiccamento della buccetta. L'intensità e il protrarsi dei fenomeni di maleodoranze serali e notturni hanno indotto Arpat, dopo i controlli effettuati nella giornata di sabato 20 marzo, a proporre al sindaco di Barberino Tavarnelle di valutare un'interruzione temporanea dell'attività dello stabilimento nelle fasce orarie in cui il problema supera la soglia della tollerabilità.

“Lo spegnimento della combustione della buccetta è in questa fase necessario, anche considerando l'assetto attuale dello stabilimento con il camino dell'emissione E1, alto 20 m, ritenuto inadeguato a contenere i disturbi olfattivi generati dalle emissioni della distilleria pur nel rispetto dei limiti imposti dalla nuova autorizzazione - ha spiegato il sindaco David Baroncelli. I tecnici di Arpat si sono riservati nei prossimi giorni di approfondire e di inviare una documentazione più ampia ed estesa. L'ordinanza ha una validità pari a 30 giorni dalla notifica dell'atto, al termine dei quali sarà valutata la situazione e verificato come procedere. Il documento contempla un'eccezione, legata alle notti caratterizzate da velocità del vento superiore a 1,5 m/s. 

Il sopralluogo di Arpat

Nelle prime ore di sabato 20 marzo 2021, Arpat ha svolto un sopralluogo per verificare la situazione nella zona intorno allo stabilimento Deta a Barberino Tavarnelle (FI) e le condizioni di marcia dell’azienda. Nei giorni precedenti, infatti, l’Agenzia aveva ricevuto numerose segnalazioni, riferite anche ai carabinieri, circa un aggravarsi del problema delle maleodoranze prodotte dell’attività della distilleria. La maggior parte delle segnalazioni riferiva in particolare un problema acuto nelle ore serali e notturne fino alle prime ore dell’alba.

Al momento del sopralluogo di Arpat, nell’aria di fondovalle c’era una foschia molto evidente, prodotta dal ristagno dei fumi dell’azienda, e si percepivano cattivi odori molto intensi. La situazione era simile anche salendo per Vico d’Elsa fino alla parte bassa del paese, anche se con una variazione della tipologia di odore avvertito. Nel'immagine (IN FOTO), scattata il primo mattino del 20 marzo, si può vedere il pennacchio delle emissioni della Deta e sulla sinistra è evidente il ritorno dei fumi verso il suolo.

Il sopralluogo in azienda ha verificato condizioni di marcia ordinarie, presidi di controllo ed abbattimento delle emissioni regolarmente funzionanti. I reparti di stoccaggio vinacce e trattamento fanghi di depurazione non presentavano anomalie di conduzione e soggettivamente non contribuivano in maniera significativa ai cattivi odori percepiti. Al termine del sopralluogo, intorno alle ore 11:30, la situazione era drasticamente cambiata, l’odore tipico di vinaccia cotta era avvertibile ma molto attenuato e senza le connotazioni nauseabonde e pungenti che caratterizzavano le maleodoranze del primo mattino.

I fenomeni riscontrati nel sopralluogo appaiono riconducibili ad un prolungato ristagno ed accumulo nei bassi strati dell’atmosfera degli inquinanti emessi dalla combustione/essiccamento della buccetta. L’aggravarsi della situazione nell’ultima settimana sembra attribuibile ad un periodo di pressione atmosferica livellata sulla Toscana, associata a cielo sereno o poco nuvoloso, venti deboli e quindi l’instaurarsi dei fenomeni di inversione termica verticale nelle ore notturne. Arpat sta comunque eseguendo una verifica più approfondita alla luce dei dati meteo rilevati dalla stazione attiva presso lo stabilimento e di altri in corso di acquisizione.

Pur non avendo potuto eseguire una determinazione quantitativa della concentrazione di odore presente presso i ricettori attorno all’azienda, quanto avvertito rappresenta una situazione ben al di sopra della soglia oltre la quale si ravvisa la situazione di oggettivo disturbo da contenere entro il 2% delle ore dell’anno. Del resto l’assetto attuale dello stabilimento, con il camino alto soli 20 metri (quota insufficiente anche alla luce delle disposizioni dettate dalla Regione Toscana con l’Allegato 2 al PRQA vigente), è già stato valutato inadeguato a contenere i disturbi olfattivi generati dalle sue emissioni, anche quando rispettasse i limiti imposti dalla nuova autorizzazione. Tuttavia l’assenza di una autorizzazione edilizia rende ancora incerto il protrarsi di questa situazione di transitorio.

L’intensità ed il ripetersi dei cattivi odori serali e notturni in occasione delle situazioni di inversione termica e calma di vento che si instaurano nella vallata genera una situazione difficilmente sopportabile per un consistente numero di ricettori abitati. Al momento non si individuano irregolarità nella conduzione dell’impianto rispetto a quanto disposto dall’autorizzazione né sono evidenti accorgimenti di immediata efficacia che si possano prescrivere all’azienda per migliorare la qualità delle emissioni dell’impianto di combustione della buccetta e di essicazione della medesima.

Alla luce degli esiti del sopralluogo, Arpat, nella stessa giornata di sabato, ha dunque proposto al Comune di valutare la possibilità di adottare provvedimenti contingibili e urgenti di inibizione della combustione della buccetta in periodo notturno, con la sola esclusione delle situazioni più favorevoli alla dispersione degli inquinanti, e alla Regione Toscana di rivalutare l’autorizzazione rilasciata per disciplinare in maniera più stringente il periodo transitorio. Arpat si è riservata di dettagliare meglio le proprie valutazioni e proposte alla luce degli approfondimenti che sono in corso, anche sui dati meteorologici.

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