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Cronaca Barberino Val d'Elsa

Distilleria Deta, il comitato: “Nella valle odori nauseabondi, vogliamo chiarezza sulle emissioni”

Il Comitato per la tutela e la difesa Val d' Elsa a Regione Toscana, Arpat e Asl: “Vogliamo trasparenza, forniteci i dati”

Maggiori informazioni e trasparenza in merito alle emissioni della distilleria Deta, più o meno a metà strada tra Certaldo e Poggibonsi, una decina di chilometri a sud ovest di Barberino Val d'Elsa. La richiesta arriva, con tre pec inviate a Regione Toscana, Arpat e Asl, dal Comitato per la tutela e la difesa della Val d'Elsa, tramite la presidente Antonella D'Isanto. Mail dove si chiedono “aggiornamenti sulla situazione ambientale scaturita a seguito ampliamento della distilleria Deta e sospensiva della Regione Toscana”.

“Da lungo tempo purtroppo la Val D'Elsa è devastata da una tormentata situazione ambientale che, per molti aspetti, si è mostrata insostenibile per la popolazione del territorio. La vicenda delle emissioni odorigene fuori norma e l'incertezza di sapere se tutto ciò potrebbe essere nocivo alla salute umana. Non a caso l'Arpat ha interessato l'Asl di indagare sugli eventuali rischi alla salute”, scrive D'Isanto.

“Si aggiunga che per mesi abbiamo vissuto il disagio di persistenti odori nauseabondi; colonie avicole di piccioni che stazionano sui tini della distilleria; tini che travasano nella notte; la ciminiera che fa la fiaccola notturna, forse è il biogas che brucia. Il  panorama devastato da  una cappa che copre le dolci colline della nostra valle”, si legge ancora nella lettera inviata dal comitato, che ha diffuso, tra le foto, quella che vedete sopra.

Il comitato fa quindi sapere di avere avuto un incontro con il sindaco di Barberino Tavarnelle, David Baroncelli, il 17 febbraio scorso, per chiedere “aggiornamenti circa la situazione delle emissioni della distilleria Deta”. Circostanza nella quale, attacca il comitato, “il sindaco ha fatto un ricco panegirico, tergiversando, adducendo che non era in possesso dei dati e che li avrebbe forniti a breve.Cosa a tutt'oggi non avvenuta”.

“Tutto questo tergiversare, oltre che inquietare e insospettire, ci ha costretti ad invocare trasparenza”, scrive il comitato. All'Asl si chiedono informazioni circa “le ricadute sulla salute pubblica per una così alta emissione di sostanze odorigene, fortemente superiore ai limiti consentiti”. All'Arpat il comitato chiede “i dati che non siamo riusciti ad avere dal primo cittadino in merito alle emissioni delle sostanze in atmosfera”. La terza Pec è stata inviata all'Arpat e al dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Toscana “chiedendo di informarci sugli esiti degli accertamenti del 17 maggio, a seguito di diffida e sospensione dell'attività relativa all'emissione dal camino E1, comminata con decreto dirigenziale della Regione Toscana del 13 aprile 2022, numero 6890, nei confronti della distilleria Deta”.

“In questo periodo non avvertiamo maleodoranze, non ci sono fumi, ci sembra che non stiano bruciando vinacce. Dipende dal fatto che non hanno ripreso l'attività lavorativa in quanto gli interventi correttivi richiesti non sono risultati idonei, oppure è finita la materia prima? La cittadinanza ha diritto di sapere, aspettiamo risposte dalle Istituzioni. In carenza di risposte - conclude la lettera del comitato -, faremo valere nelle sedi opportune i nostri diritti”. 

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