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Cronaca

Torna la tubercolosi in Italia, l’ospedale pediatrico Meyer studierà i casi

Uno studio guidato dall'ospedale pediatrico valuterà come la Tbc stia tornando a diffondersi. La presidente del Sitip "Negli ultimi anni la tubercolosi è riemersa nei paesi industrializzati raggiungendo quota 5%"

La tubercolosi è tornata a diffondersi in Italia, ora bisognerà valutare con quali modalità stia riprendendo piede una malattia che sembrava sconfitta. E sarà uno studio guidato dall'AOU del Meyer a cercare di valutare la crescita di casi di Tbc. L'ospedale pediatrico fiorentino si avvarrà dell'esperienza già sviluppata con l'Hiv per implementare un registro della Tbc pediatrica in Italia e acquisire maggiori informazioni sulla sensibilità dei test diagnostici e sulla tollerabilità dei farmaci, in particolare sui bimbi sotto i due anni, ad oggi raramente considerati per questa patologia.

E' uno degli argomenti trattati nella giornata di apertura del congresso nazionale della Società italiana di infettivologia pediatrica Sitip in corso al Palazzo degli Affari di Firenze. "Negli ultimi anni - ha detto la presidente di Sitip Susanna Esposito - la tubercolosi è riemersa nei paesi industrializzati raggiungendo quota 5% di tutte le malattie infettive, con una particolare incidenza sui bambini che con molta probabilità vengono infettati da adulti cui non è stata diagnosticata la malattia".

Le cause sono l'aumento del flusso migratorio da paesi dove la patologia è ancora endemica, "ma anche un abbassamento della guardia eccessivo da parte della società - ha sottolineato Luisa Galli del dipartimento di pediatria del Meyer -. Non c'é bisogno di allarmismi: la malattia presa in tempo è guaribile. Bisogna che le famiglie collaborino al massimo con i medici di famiglia e le strutture di igiene pubbliche". Stanno riemergendo nella società anche malattie come la rosolia e il morbillo, particolarmente aggressive in alcune zone come in Campania. "Una commissione dell'Oms da me presieduta - ha aggiunto Esposito - sta studiando se è possibile eradicare queste patologie tra il 2015 e il 2017 grazie alla vaccinazione dei neonati e degli adulti che non hanno avuto la malattia".
 

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