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Cronaca

Lettera dei detenuti del carcere di Sollicciano al Consiglio Comunale

Per il garante Franco Corleone: "Condizione di invivibilità assoluta". Il giudizio in Consiglio comunale durante la relazione 2010 sulla situazione del carcere fiorentino

Carcere di Sollicciano: capienza regolare 470 detenuti circa, attualmente, al 12 dicembre 2011, sono 1056 i carcerati dentro la struttura; 586 teste in sovrannumero, ben oltre il 100%. Parlare di numeri oltre il consentito avrebbe un sapore troppo dolce. Piaga, ferita, inciviltà, aderiscono perfettamente all’attuale realtà atematica. Per Franco Corleone, il garante dei detenuti del Comune di Firenze, questi numeri e percentuali significano una cosa sola: “Vogliono dire una condizione di invivibilità assoluta”, ha pronunciato quest’oggi in Consiglio comunale presentando la relazione 2010 sul carcere fiorentino. Invivibilità a Firenze ed in altre carceri italiani. Problema diffuso, a macchia d’olio, tra sovraffollamento di massa, l’assenza di fondi e strutture fatiscenti. Da nord a sud il quadro non cambia.  “Due giorni fa – ha continuato Corleone – c’è stata la protesta nel carcere di Ancona, ieri a Parma: temo che l'incendio possa dilagare. Per evitare questo servono di scelte politiche, del Governo, dell'amministrazione penitenziaria e, assieme, da Regione, Provincia e Comune di Firenze”. Per questo la necessità di un “un tavolo Stato-Regioni per affrontare questo problema: bisogna investire sulle persone e non nella costruzione di nuove carceri”.
Tra i problemi segnalati dal garante uno su tutti, decisivo, la presenza dei tossicodipendenti nelle carceri toscane: “Non devono stare in carcere, ma in comunità e centri. In Toscana sono 1500 su un totale di 4500 detenuti. E inoltre sono troppi quelli in carcerazione preventiva. Affrontare e risolvere questi due aspetti vorrebbe dire non stare più qui a parlare di sovraffollamento”. “A Firenze - ha detto ancora Corleone - bisogna anche trovare, in città, una struttura 'poco carceraria' per i detenuti semiliberi”. Per il garante, infine, “sarebbe un segno importante la chiusura degli Opg, a cominciare da Montelupo”. Alla fine della relazione il presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani ha letto la lettera scritta dai detenuti e dalle detenute di Sollicciano. Di seguito il testo:

"Egr Sindaco, Spett Consiglio Comunale

con la presente cogliamo l'occasione per partecipare anche noi a questo Consiglio che prevede l'audizione del Garante dei Detenuti Dott. Corleone. Gli argomenti che vorremmo sottoporVi sarebbero infiniti: è così raro far sentire le nostre considerazioni in ambito pubblico. Tuttavia ci limiteremo a quelle essenziali: per noi ma anche per la società civile che voi rappresentate e che prima o poi ci rivedrà presenti in essa. Il sovraffollamento è cronico: senza troppe parole, numeri: su una capienza di 400 posti, siamo in 1.100. Scusate la brutalità: un suino ha diritto in allevamento a 6,2 metri quadri a capo, noi ne abbiamo 2,6. Essere tanti vorrebbe dire avere a disposizione molto personale del Ministero, prima di tutto guardie carcerarie. Senza di loro noi non possiamo frequentare tutto ciò che serve al nostro reinserimento nella società che è lo scopo primario della detenzione: la nostra rieducazione ai valori di convivenza e civiltà. Le guardie sono sempre presenti per i nostri spostamenti dentro e fuori del carcere, per i vari corsi scolastici, per le diverse attività lavorative, alle visite mediche interne ed esterne. Tutto questo si rallenta, si dilata, insieme ai tempi di consegna della posta e dei pacchi; la cucine devono, con le stesse strutture per 400 persone, cucinare per 1.100 per tre volte al giorno. Tutto diventa difficile, rarefatto, facendoci vivere i giorni, i mesi e gli anni in un'Italia borbonica. E' questa la nostra rieducazione? O è affidata solo alla buona volontà dei nostri educatori, troppo pochi, pochissimi, a volte unico baluardo davanti ad un mare di richieste fondamentali per la nostra vita in carcere e futura, ma che si trasformano in inaccessibili. Le Associazioni di volontariato, che ringraziamo per l’impegno, non ce la faranno mai ad assolvere tutte le nostre richieste: siamo tanti e non veniamo da realtà semplici.  Una soluzione migliorativa c'è, come sostenuto e proposto dal Garante Dott. Corleone: fare anche di Sollicciano un carcere di sperimentazione, senza aspettare leggi “svuota carceri”, ma con azioni concrete:

1.I tossicodipendenti: accoglierli in comunità di recupero che sono preposte a ciò. Qui imparano ben poco e rientrano in società con lo stesso stato d'animo con il quale sono stati espulsi. Un dialogo fra Regione e Ministero potrebbe portare al raggiungimento di questo obiettivo.
2. Ultimo anno di detenzione: maggiore applicazione legge 199 per i domiciliari.
3. C’è l’esigenza di rivedere alcune leggi come la Cirielli, quella sulla tossicodipendenza e sugli immigrati: abbiamo amici di cella che neanche hanno fatto in tempo a vedere una città italiana che conoscono Sollicciano. E’ invece importante la piena applicazione della Gozzini.
4. Sollecitiamo il rifinanziamento della Legge Smuraglia per la nostra assunzione con sgravi fiscali per le aziende. D’altro canto invitiamo le Amministrazioni pubbliche a fare gare rivolte alle cooperative sociali, nel rispetto della Legge 381.

Tutto ciò che affermiamo Sig Sindaco e Consiglio Comunale lo avete potuto accertare attraverso la Vostra presenza, qui a Sollicciano. L’impegno attuale degli Assessorati alla Sicurezza sociale del Comune e della Provincia saranno ridotti a causa dei tagli agli Enti Locali. E allora, quali prospettive per noi…? O si attivano degli strumenti o buttate via le chiavi. Infine Sig. Sindaco oltre ad invitarLa di nuovo con il Consiglio a Sollicciano, Le chiediamo di impegnarsi a portare all’attenzione del nuovo Ministro di Giustizia Dott.ssa Paola Severino queste nostre proposte di “cambiamento”.

A tutti il nostro ringraziamento per l’attenzione ed un cordiale saluto. Le detenute ed i detenuti di Sollicciano"
 

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