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Cronaca

Daisaku Ikeda, il teorico della rivoluzione umana

Consegnata, a Palazzo Vecchio, la cittadinanza onoraria al maestro buddista

“Col grande onore di essere un cittadino di Firenze, tenendoci per mano, prometto di costruire assieme a voi una società globale fondata sull'umanesimo, con la promessa di non lasciare mai nessuno indietro”. Sono queste le parole che concludono il discorso di accettazione della cittadinanza onoraria di Firenze da parte di Daisaku Ikeda, presidente dell'istituto Soka Gakkai International, una corrente del buddismo. Le parole vengono pronunciate, di fronte ad un gremito Salone dei 500, dal figlio Hiromasa, volato fino a Firenze per far le veci del padre 90enne.

Ikeda, giapponese, è stato testimone in prima persona degli orrori di una nazione in guerra e della conseguente follia atomica, predicando il pacifismo prima ed il buddismo poi, nell'ottica della costruzione di un'etica globale. Moltissime le persone accorse all'evento, tanto è vero che in piazza della Signoria si è resa necessaria l'installazione di un maxi schermo così che tutti potessero, anche solo virtualmente, prender parte alla cerimonia.

Ikeda non è certo nuovo a riconoscimenti di questo tipo: fra i tanti che gli sono stati assegnati nel corso della sua vita, si segnalano sicuramente il Premio per la Pace delle Nazioni Unite ed il Premio Umanitario dall'Alto Commissariato per i Rifugiati. Ma è proprio con la città del giglio che il maestro nipponico ha instaurato un rapporto speciale, testimoniato anche dal Fiorino d'Oro ricevuto nel 1992 e dal Sigillo della Pace – ottenuto ancora a Firenze – nel 2007. Queste invece le motivazioni con le quali il sindaco Dario Nardella ha consegnato il premio al figlio Hiromasa.

“Firenze, capitale dell'Umanesimo, ha sempre sostenuto, con il conferimento della cittadinanza onoraria, chi nella propria vita si è distinto per l'impegno profuso nella lotta per i diritti civili e per la pace.”

Un rapporto non casuale quello col capoluogo toscano, che si colloca come ideale capitale italiana dell'istituto Soka Gakkai: ben 4mila i praticanti, la più alta concentrazione del paese, mentre sono 13 mila in tutta la regione e circa 70mila nell'intero stivale.

Ikeda, che oggi è candidato al premio Nobel per la Pace, ha segnalato, nel discorso di accettazione, le tre proprie volontà, che consistono nel fare di Firenze un luogo di incontri per i leader di pace, nella realizzazione – in Giappone, questa volta – di una mostra dal titolo “Il Sol Levante nel Rinascimento italiano” ed infine nell'accrescimento di scambi culturali fra i due paesi allo scopo di “rendere sempre più rigoglioso il giardino dell'umanesimo globale”.

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