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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

La Crusca boccia il ministero dell'istruzione: "Troppo inglese"

La difesa della ministra Fedeli

"Adozione di termini ed espressioni anglicizzanti non più occasionale, imputabile magari a ingenue velleità di 'anglocosmesi', bensì programmatica, organica e assurge a modello su cui improntare la formazione dei giovani italiani": l'Accademia della Crusca ''boccia'' il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) sostenendo che la lettura di alcuni documenti del Miur, pieni di parole inglesi, sembrano "promuovere un abbandono sistematico della lingua italiana e delle sue risorse nei programmi formativi" dei giovani.

Per questo la secolare istituzione fiorentina, incaricata di custodire il patrimonio dell'idioma di Dante Alighieri, di cui è presidente il professore Claudio Marazzini, "rivolge un appello ai responsabili del Miur, affinché si usi maggiore rispetto nei confronti della lingua e della cultura italiana". A far sobbalzare gli accademici della Crusca, come riferisce l'AdnKronos, è il "Sillabo per la scuola secondaria di secondo grado", pubblicato lo scorso 14 marzo dal Miur, ovvero un documento programmatico volto a promuovere l'educazione all'imprenditorialità nelle scuole statali secondarie di secondo grado. 

Non si è fatta attendere la reazione della ministra (ancora per poco) Valeria Fedeli che respinge le accuse. "Non capisco da quali documenti o atti del Miur ricaviate la presunta volontà ministeriale di promuovere un abbandono sistematico della lingua italiana", ha riferito. Fedeli ricorda l'impegno del suo dicastero nel valorizzare l'italiano anche con le recenti Olimpiadi, tenutesi a Firenze, che hanno registrato una partecipazione record di studenti. 

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