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Giovedì, 18 Aprile 2024

Covid, a rischio chiusura le ottiche Guidoreni: "Non sappiamo come fare" / VIDEO

La famiglia ha dovuto vendere il suo negozio di via Por Santa Maria, al suo posto nascerà una gelateria

La vita di Bruno Guidoreni potrebbe essere riassunta citando tre grandi città italiane: Bologna dov'è nato (per la precisione a Gaggio Montano), Napoli dove si è trasferito per amore, e infine Firenze, dove dal 1979 vive. Qui, con il figlio Vincenzo, aprì il primo centro ottico in via de' Cerretani, nel 1980 lo raggiunse la moglie con gli altri due figli e nel 1983 fu inaugurato il suo più prestigioso negozio in piazza San Giovanni, "da qui guardavamo divertiti le espressioni dei turisti che vedevano per la prima volta il Duomo e il Battistero" ricorda la figlia. Negli uffici al secondo piano, con i figli Rosa, Vincenzo e la nipotina, Guidoreni racconta come il Coronavirus abbia messo in ginocchio la sua attività.

La famiglia è nota nel settore dell'ottica, il fratello ha alcuni negozi in Emilia Romagna e Bruno, con Vincenzo, ha aperto dei punti vendita a Venezia. In questi anni gli imprevisti sono stati numerosi: le crisi economiche, l'acqua alta nella Serenessima (di cui attendono il rimborso), richieste di acquisizione o fusione da parte di compratori stranieri, ma questa azienda a conduzione familiare è sempre riuscita a resistere. Il sogno era tramandare alla terza generazione (i nipoti del signor Bruno) l'arte e la conoscenza: "Abbiamo affrontato molte crisi, ma mai potevamo pensare ad una pandemia" spiega Vincenzo. 

Il noto negozio in via Por Santa Maria è stato venduto per pagare gli affitti (tra i 10 e i 15mila euro) e i salari dei dipendenti, al suo posto nascerà una gelateria. In un fondo di loro proprietà in via delle Terme verrà aperto un punto vendita più piccolo: "Qui non dovremo pagare l'affitto e potremo riutilizzare gli arredi. Speriamo bene" spiega Rosa.

Con gli occhi della rassegnazione e un'azienda quasi distrutta, l'ottantenne Bruno Guidoreni chiede all'amministrazione comunale di impegnarsi per far tornare italiani e fiorentini in centro, l'abolizione della Ztl e la possibilità di parcheggiare in centro: "Se i negozianti non riusciranno a lavorare chiuderanno e il centro di Firenze si spopolerà del tutto".

Riguardo queste tematiche la famiglia non ha avuto risposte dirette dal Comune, ma, nella nostra diretta Facebook con l'assessore alla mobilità Giorgetti, sono state date delle risposte e al momento a Firenze la Ztl non sarà aperta. "Il Comune - specifica l'assessore - la mantiene perché non ha senso aprirla in quanto non si potrebbe parcheggiare" e ricorda l'accordo stilato per 15 giorni con i garage del centro storico che permette di lasciare l'auto gratuitamente nei parcheggi privati che hanno aderito. Ma quindici giorni possono essere sufficienti? 

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