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Cronaca

La crisi nera al Maggio fiorentino: servono subito 8 milioni di euro

"Entro il 30 giugno - scrive Bianchi - il fabbisogno finanziario minimo della Fondazione è pari a Euro 8.210.000. E ad oggi le disponibilità di cassa della Fondazione sono pari a 500mila euro circa"

Altro che piano di rilancio al Maggio fiorentino serve subito contante. Secondo quanto riportato da La Nazione ed Firenze, i numeri dicono che entro cinque giorni al servono più di 8 milioni di euro. Sono questi i conti spaventosi messi nero su bianco dal commissario straordinario Francesco Bianchi. Gli stessi che hanno condotto all’ipotesi di liquidazione coatta amministrativa come unica alternativa possibile (per Bianchi, molto meno per il ministero).

Ecco cosa scrive La Nazione:

“La Fondazione — scrive Bianchi — presenterà oggi al Mibac il bilancio di esercizio 2012 che, considerate le perdite registrate, determina un patrimonio netto negativo della Fondazione. Entro il 30 giugno il fabbisogno finanziario minimo della Fondazione (inclusi gli stipendi e la 14esima) è pari a Euro 8.210.000: anche per ottemperare al ravvedimento operoso rispetto a imposte e tasse dovute. E ad oggi le disponibilità di cassa della Fondazione sono pari a 500mila euro circa”.
Non basta: “La perdita prevista per l’esercizio 2013, in mancanza dell’intervento dei provvedimenti strutturali proposti due mesi fa dal commissario ai sindacati sarà di circa 4,5 milioni (a fronte di meno 6 milioni da parte del Fus negli ultimi anni)”. Percorso, per quanto accidentato, ben diverso nel caso di liquidazione amministrativa: “Il conto economico della Fondazione per l’esercizio 2014 è previsto in sostanziale pareggio, se nel primo trimestre 2014 avviene la ripatrimonializzazione attraverso il conferimento del Nuovo teatro dell’Opera; se l’organico a tempo indeterminato dal 1 gennaio 2014 scende a 273 unità (ciò significa che nel 2013 vengono effettuati esuberi per 85 unità); se il contributo Fus rimane almeno uguale a quello del 2013 e vengono rispettate le scadenze di gennaio e settembre per le due rate; se i contributi degli Enti locali rimangono inalterati rispetto al 2014; se i costi di trasferimento al Nuovo Teatro dell’Opera non vengono sostenuti dal Maggio». Tutte conditio sine qua non «per ridurre il debito attuale che — sostiene Bianchi — assieme all’esorbitante organico attuale, costituisce la vera zavorra”. Soluzioni alternative? Il commissario le ha ben chiare: servono almeno 30 milioni di euro. Altro che i 5 pensati dal ministro. “Senza contare gli interessi passivi su quel debito che non consentono di fare oggi previsioni sull’indispensabile pareggio di bilancio”.

RENZI – Sulle sorti del Maggio Musicale è in corso “una battaglia politica”, ma non si tratta di chiuderlo bensì di salvarlo e “chi ha preso uno stipendio di troppo da ora in poi dovrà farne a meno”. Così il sindaco Renzi dai microfoni di Lady Radio si è inserito in mattinata nella polemica. “I fiorentini pagano 48 amministrativi quando, secondo il commissario Francesco Bianchi, ne basterebbero sei. Si è assunto senza concorso perché - ha ironizzato - si è ‘pubblici’ nella difesa del posto di lavoro e ‘privati’ quando si tratta di essere assunti senza concorso”. “Non parlo certo di coro e orchestra, cioè delle masse artistiche che per me devono essere salvate, ma se ci sono 70 persone di troppo ed un eccesso di amministrativi, perché dobbiamo pagarli con le tasse dei fiorentini?”, ha detto Renzi, annunciando che il primo luglio, in consiglio comunale, formulerà la sue proposte dopo che pare perdere quota l'ipotesi di liquidazione della fondazione della quale il ministro Massimo Bray non sarebbe convinto.

CAMUSSO - "Credo che sia fondamentale che questa città conservi il Maggio, che si faccia un piano che preveda il suo rilancio e una sua maggiore efficacia, che si abbia un grande rispetto per i suoi lavoratori". Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, a margine di una tavola rotonda nel capoluogo toscano.

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