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Cronaca

La grande crisi dei cinema: rispetto al pre Covid spettatori e incassi a picco

In giugno situazione leggermente migliorata, ma restano le preoccupazioni. Crocchiola (Stensen): “Serviranno altri ristori”. Stoccata alla Regione Toscana: “L'unica che non ha dato sovvenzioni dirette”

Ancora crisi profonda per i cinema fiorentini, come del resto per le sale di tutta Italia. Gli ultimi numeri, con dati Cinetel, li ha forniti ieri la Fondazione Stensen, in occasione della presentazione di 'Non solo cinema in Manifattura', la rassegna che prevede alla ex Manifattura Tabacchi proiezioni serali dal 28 giugno fino a settembre.

Il punto di riferimento per il confronto è la stagione 2018/19, da agosto a settembre, nella quale le sale fiorentine hanno avuto in totale oltre 1 milione e 454mila spettatori, per un incasso superiore ai 10 milioni e 40mila euro.

Dalla stagione successiva si è abbattuta sul settore la pandemia, con le chiusure e il conseguente calo a picco dei numeri: nel 2019/20 ci sono stati 987mila spettatori (-22%) e nel 2020/21 appena 159mila spettatori (-89%).

Per quanto riguarda la stagione in corso, siamo ad oltre 600mila spettatori, con incassi a circa 4 milioni e 561mila euro: al momento questi dati certificano un -59% rispetto al totale del 2018/19, ma sono numeri aggiornati solo al 20 giugno scorso, quindi da qui a settembre il confronto potrebbe migliorare, magari arrivando ad un -50%.

“Dati che più o meno ricalcano la situazione nazionale. Nell'ultimo mese però ci sono segnali positivi, a giugno il calo è stato 'solo' del 20% rispetto al 2019, l'anno migliore per i cinema degli ultimi 20 anni”, commenta Matteo Nenciolini, titolare dell'agenzia di distribuzione Giglio Film Firenze.

Non manca un confronto con Bologna, città simile per dimensioni e abitanti al capoluogo toscano, dove la situazione è, anche se di poco, leggermente migliore (-85% e -52% negli ultimi due periodi esaminati).

“A Bologna l'università è rimasta in centro storico, un centro storico che non è stato desertificato e sacrificato al solo turismo come quello fiorentino. C'è quindi stato anche un pubblico molto più giovane, grazie ai tantissimi studenti. Un pubblico che ha avuto meno paura di frequentare le sale rispetto a quello un po' più vecchio che abbiamo a Firenze”, aggiunge Nenciolini.

Cinema Odeon, al posto della platea una libreria

L'obbligo di indossare le mascherine Ffp2, caduto solo il 15 giugno scorso, ha poi probabilmente pesato ulteriormente sugli ingressi in sala. Su tutto, come ormai noto, pesa l'affermazione delle piattaforme on line, che durante le chiusure per il Covid hanno letteralmente soppiantato i cinema.

Guardando ai dati riferiti ai vari anni solari, il calo non è stato molto diverso tra i cinema d'essai (Alfieri, SpazioUno, SalaEsse, Stensen), quelli con due sale (Fiorella, Flora, Principe, Portico, Adriano) e i multisala (The Space e Uci): nel 2021, rispetto al 2018, si è registrato rispettivamente un -78, -75 e -76%. Da segnalare che l'Italia è stato l'unico grande paese europeo che nel 2021 ha fatto peggio del 2020.

Un pubblico giovane pare però affacciarsi ora anche a Firenze. “Per i cinema il periodo del Covid è stato un vero e proprio crollo, l'unico dato positivo è che il pubblico tornato in sala è giovane e curioso”, dice infatti Michele Crocchiola, direttore della Fondazione Stensen. “Dobbiamo intercettare questo pubblico. Adesso che non c'è più l'obbligo di mascherina speriamo che le cose migliorino anche per gli over 50”.

Ovviamente restano timori ed incertezze per il futuro. “L'autunno e l'inverno prossimo saranno i momenti più delicati, dove capire cosa succederà, anche sul fronte Covid”, aggiunge Crocchiola, secondo il quale per uscire dalla crisi “servono nuovi film, nuovi autori, qualcosa di interessante per ogni tipo di pubblico, ma soprattutto i cinema si devono specializzare meglio in ospiti, accoglienza, nel creare eventi e ospitare festival”.

Infine una stoccata alla Regione Toscana. “Purtroppo - sottolinea Crocchiola -, è l'unica che non ha dato sovvenzioni dirette per le sale cinematografiche. Noi lo abbiamo chiesto, ma al momento resistiamo grazie al sostegno del ministero dei beni culturali. Altri ristori saranno comunque necessari”.

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