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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Anche morire costerà di più. Crematorio di Firenze: "Le nostre bollette aumentate del 500%"

Il prezzo dell'elettricità incide anche sul comparto funerario

Ristoranti, bar, negozi, gelaterie l'inflazione e il caro energia non risparmiano nessuno, neanche la morte: infatti morire costerà di più. Questo allarme è stato lanciato da Federcofit, la Federazione del comparto funerario italiano, che sottolinea come l'aumento del costo dell'energia "si riverserà inevitabilmente sul settore dei servizi funebri e inciderà nell’imponente crescita del numero delle cremazioni in tutta Italia". L'aumento dei prezzi andrà a condizionare i "prezzi delle cremazioni" e questo andrà a gravare sui bilanci di quelle famiglie che si trovano già in una situazione particolare e sempre secondo Federcofit la soluzione più veloce potrebbe essere quella di un ritorno ai metodi tradizionali di sepoltura e questo potrebbe portare al rischio che "molti cimiteri non siano preparati ad assorbire le richieste di loculi e tombe". Insomma, un crollo a catena.

Di questo abbiamo parlato con Giacomo Rossi, legale rappresentante di Silve la società che gestisce i servizi di cremazione del crematorio di Firenze, Siena e Viterbo. Il crematorio a Firenze si trova in via Bolognese e come tutte le attività sta riscontrando un notevole aumento nelle bollette dell'elettricità.

"I nostri prezzi sono bloccati fino al 28 febbraio 2023, quando verranno rinnovati subiranno una variazione secondo i dati Istat dell'anno precedente che ovviamente terrà conto dell'inflazione" spiega Rossi. "Al momento, quindi, ci stiamo sobbarcando completamente l'onere delle spese che stiamo affrontando, in quanto i prezzi sono ministeriali. L'aumento delle bollette di energia rispetto all'anno scorso è del 500% ovvero sono 5 volte l'importo del 2021" aggiunge il rappresentante di Silve che preferisce non divulgare le cifre.

"Speriamo che le tariffe del 2023 tengano conto della situazione perché al momento non stiamo ammortizzando in nessun modo, la nostra unica speranza è che la concessione ci venga rinnovata (tra 32 anni, nrd)", con quest'ultima affermazione Rossi lascia intendere che le cifre che stanno pagando non rientreranno prima di 30 anni, con la speranza che vengano di nuovo scelti come concessionari.

A Firenze nel 2021 sono state cremate 1829 persone residenti e se, come affermano i dati a livello nazionale, la cremazione "è in crescita esponenziale" (nel 2020 le cremazioni sono state 277mila, nel 2021 290mila) l'aumento del costo del servizio andrà ad incidere sul portafoglio delle famiglie e di conseguenza sui cimiteri fiorentini.

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